Profilo sintetico riassuntivo
Nato il 19.4.1900 a Bergamo, dove risiede in via San Bernardino 17, ebanista, prima socialista, per un breve periodo fascista e poi comunista. Ha una mutilazione alla mano sinistra per un incidente sul lavoro. Secondo la ricostruzione effettuata dalla Questura di Bologna e trasmessa il 16.8.1935 a quella di Bergamo, Capitanio in passato “fece parte bensì del partito socialista, ma se ne ritirò quando aveva 18 anni, in seguito alle malversazioni compiute dai caporioni di allora, che rubarono la cassa della sede socialista. In seguito si astenne da qualsiasi attività sovversiva e anzi si iscrisse, sin dal 1924, al Fascio di Bergamo. Trasferitosi in seguito a Bologna, per traversie di famiglia, trascurò di rinnovare l’iscrizione e espatriò nel settembre 1931”. In effetti, dopo aver lasciato Bergamo il 4.4.1928 per Bologna, dove risiede in via Nosadella 37, nel settembre 1931 Capitanio lascia anche Bologna, dove aveva sposato Giannina Casagrande, per raggiungere Rabat, in Marocco, dove la moglie lo raggiunge nel corso del 1932. A Bologna non svolge attività politica. Tuttavia, come scrive il vice-console italiano di Casablanca il 30.10.1931, in occasione dell’anniversario della marcia su Roma, insieme al connazionale Agostino Evangelisti (di Gaetano, nato nel 1904 a Calderara di Reno, Bologna, Cpc b. 1898) Capitanio il 28.10.1931 a Rabat “insultò e provocò un gruppo di fascisti di Casablanca, mentre erano seduti tranquillamente in un caffè. L’incidente non degenerò in una rissa per il sangue freddo dei fascisti, che mantennero la loro calma e dignità. Il Capitanio e l’Evangelisti, non riuscendo nel loro intento, cominciarono ad insultare il Duce e il fascismo, provocando così uno scandalo pubblico”. Per questo viene ritenuto comunista e inserito in RF nel BR. A Rabat risiede in rue Mourmelon 1, dove ha una piccola impresa di ebanisteria. Una segnalazione del 18.3.1935 da parte della Prefettura di Bologna al Cpc e al prefetto di Bergamo fornisce l’indirizzo di Capitanio collocandolo a Casablanca in rue de Pelveux 6 – Maarif. L’informazione è tratta da una lettera indirizzata appunto in Marocco da Alberto Casagrande, fratello della moglie di Capitanio. Il Consolato italiano di Casablanca il 30.6.1938 segnala al Cpc (e questo ai prefetti di Bergamo e Bologna il 19.7.1938) che “il comunista in oggetto risiede sempre a Casablanca rue de l’Aviation française 232. E’ stato riferito che durante l’ultimo sciopero di falegnami ha svolto particolare attività fra gli operai italiani per persuaderli a seguire il movimento dei francesi”. Nel settembre 1940 è ancora segnalato come residente all’estero. Nel fascicolo è conservato un suo ritratto fotografico. Cpc, busta 1030, 1931-1940. (L. Citerio, G. Mangini, R. Vittori)
Luoghi di residenza
Bergamo
Lombardia
Italia
vai San Bernardino 17
(1900/04/19 - 1928)
Bologna
Emilia Romagna
Italia
via della Nosadella 37
(1928 - 1931)
Casablanca
Grande Casablanca
Marocco
rue de Pelveux 6, quartiere Maarif
(1931 - )
Casablanca
Grande Casablanca
Marocco
rue de l’Aviation française 232