Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Lovere (Bg) il 4.1.1874, bracciante, operaio e barcaiolo, sovversivo. Sposato con Lucrezia Pasqua Benaglio, dalla quale ha il figlio Angelo, che lavora come manovale. Viene denunciato perché la sera del 2.11.1927, in un locale pubblico di Forlì, pronuncia frasi offensive contro Mussolini. Il 9.10.1927 il Tribunale di Forlì lo condanna a 20 giorni di reclusione e a 50 lire di multa. Non avendo pagato la multa, viene condannato a 5 giorni di arresto. I Cc di Lovere, informati della vicenda, scrivono alla Questura di Bergamo il 14.12.1927 descrivendo Capitanio come persona senza fissa dimora, pregiudicato e più volte denunciato e arrestato per lesioni personali, arrestato anche come disertore e, pur essendo antifascista, “non è ritenuto pericoloso per l’ordine nazionale”. Muore a Rovato (Bs) nel 1930, ma la notizia viene fornita dai Cc di Lovere solo nel 1933. Radiato nel 1933. Cpc, b. 1030, 1927-1933. (L. Citerio, G. Mangini, R. Vittori)