Cancelli Pietro

n. busta
24
n. fascicolo
718
Primo estremo
1925
Secondo estremo
1933
Cognome
Cancelli
Nome
Pietro
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1897/10/27
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
operaio meccanico
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Palazzolo sull' Oglio (Bs) il 27.10.1897 a Palazzolo sull’Oglio (Bs), dove ha la residenza, ma vive a Bergamo in via Calepio 6 perché lavora come operaio meccanico presso le officine Battaggion, situate in prossimità della sua abitazione. Il 5.11.1924 viene arrestato dai Cc di Palazzolo sull’Oglio “per canti sediziosi”. Il 10.6.1925 insieme ad un altro operaio si astiene per 5 minuti dal lavoro in segno di lutto per commemorare Giacomo Matteotti. Arrestati entrambi lo stesso giorno, i due vengono rinchiusi in camera di sicurezza e rilasciati il giorno dopo. L’1.8.1925 si verifica un fatto di cronaca nera che costituisce il riferimento per comprendere le vicende successive in cui Cancelli si trova coinvolto: il milite fascista Santo Boffelli viene ucciso il 22.7.1925 a Treviglio mentre stava cercando di catturare l’assassino di una giovane donna, Rosina Pizzini, una ventitreenne uccisa nel sonno dall’amante a colpi di rivoltella. Il successivo 13.8.1925 Cancelli viene chiamato in Questura a Bergamo con l’accusa di avere pronunciato frasi oltraggiose alla memoria del fascista Boffelli. Interrogato dal Commissario di Ps Francesco Bonardi, Cancelli dichiara: “Nego recisamente di avere nello stabilimento presso cui lavoro od altrove pronunciate frasi oltraggiose alla memoria del defunto milite fascista Boffelli e tanto meno ho detto che dovrebbero ammazzarli tutti. Io non so chi mi accusi tuttavia chiunque esso sia mi accusa ingiustamente e non comprendo quale possa essere il motivo che spinse a questa denuncia i miei accusatori”. Il motivo della denuncia sta proprio nell’antifascismo di Cancelli. Dalla documentazione presente nel fascicolo, infatti, emerge che le posizioni antifasciste di Cancelli infastidiscono i lavoratori fascisti presenti nell’azienda Battaggion, che cercano il modo di neutralizzarlo. In effetti l’8.8.1925, secondo la testimonianza di un dipendente delle officine Battaggion, l’operaio fascista Pasquale Croce (di Bartolomeo e Michelina Musicco, nato il 1.6.1901 a Gandino, residente a Bergamo in via Pignolo 60), un altro dipendente delle officine Battaggion, il fascista Carlo Del Rosso (residente a Bergamo in via Camozzi 3), avrebbe raccontato a Croce che Cancelli avrebbe affermato che “hanno fatto bene ad ammazzare Boffelli, ed uno per volta faranno tutti la stessa fine”. Questa frase, riferita indirettamente, l’11.8.1925 induce Croce a denunciare Cancelli, utilizzando per questo la carta intestata della ‘Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale’ del Comando della 14a Legione ‘Garibaldina’. Nella denuncia, conservata nel fascicolo, oltre a riportare la frase attribuita a Cancelli, Croce aggiunge: “ritengo opportuno fare pure presente che il sunnominato Cancelli è un pessimo soggetto, e parecchie volte ebbe ad esprimersi con frasi oltraggiose all’indirizzo del Fascismo e del Governo Nazionale. Maggiori schiarimenti potranno dare all’uopo i Sigg. Cortesi Giuseppe di Redona e Muller Giuseppe di Bergamo via Ponchielli N. 8”. Lo stesso giorno il centurione fascista Masper, ufficiale d’amministrazione della 14a legione ‘La Garibaldina’ della Mvsn di Bergamo, dopo avere arrestato Cancelli, non avendo potuto provare nulla rilascia Cancelli, trasmettendo la pratica alla Questura. Due giorni dopo, il 13.8.1925, la Questura, oltre a convocare Cancelli “per misure di P.S.”, come già detto sopra, interroga come possibili testimoni delle sue affermazioni l’operaio Italo Zini (di Luigi e Maria Grossi, nato il 22.8.1899 a Pallanzano di Parma e residente a Bergamo in via Borgo Palazzo 83), tornitore presso le officine Battaggion, e lo stesso Carlo Del Rosso, l’uomo che aveva indotto Croce a denunciare Cancelli alla Mvsn. Dai verbali delle due deposizioni conservati nel fascicolo, però, i due testimoni non si rivelano affatto tali. La deposizione di Zini non solo non conferma quanto asserito da Croce nella sua denuncia, ma fa sorgere legittimi dubbi quando afferma che “di mia scienza nulla so delle frasi pronunciate dall’operaio Cancelli Pietro relativamente all’uccisione del milite fascista Boffelli. Questo episodio mi venne riferito dal mio amico Croce Pasquale il quale venerdì della scorsa settimana, alla sera, incontratomi verso Porta Nuova mi disse che i fascisti erano stati a cercare il Cancelli perché aveva detto che avevano fatto bene ad uccidere il fascista senza però precisarmi il nome dell’ucciso. Io pensai che si trattasse del Boffelli perché appunto in quei giorni era avvenuto il noto fatto. Quindi io non posso confermare né escludere che il Cancelli abbia pronunciate queste frasi non avendole io intese né essendomi state riferite da altri compagni di lavoro. Posso dire invece che il Cancelli ha sempre manifestato la sua ostilità verso il fascismo ed in più occasioni ha tacciato di spie e di venduti gli iscritti ai Sindacati fascisti. Il Croce lavorava pure nello stesso stabilimento Battaggion, ma da circa due mesi lavora a Dalmine”. Quindi, non solo Zini non è testimone diretto delle frasi attribuite a Cancelli, ma afferma anche che nemmeno Croce può esserlo, dato che questi da due mesi non lavora più alle officine Battaggion ma alle officine Dalmine. Rimane dunque solo il secondo possibile testimone, Del Rosso, a suffragare le frasi attribuite a Cancelli, ma anche Del Rosso dice: “Io però non ho sentito direttamente il discorso del Cancelli ma ritengo che effettivamente possa essere avvenuto dati i sentimenti del Cancelli stesso che ha in più occasioni manifestato pur senza trascendere a vivaci discussioni”. Del Rosso dunque non testimonia, esprime solo una convinzione. Di fatto, Del Rosso dice la stessa cosa che dice Zini e cioè che non ha sentito di persona Cancelli. Ancora più significativo è il fatto che Del Rosso affermi che le frasi attribuite a Cancelli gli siano state riferite da Pasquale Croce, il quale però aveva affermato esattamente il contrario, cioè di aver saputo delle frasi proprio da Del Rosso. Così, nessuno dei tre ‘testimoni’ ha sentito direttamente alcunché e ognuno dei tre rimanda all’altro. In conclusione, un testimone diretto iniziale non c’è, tuttavia tutti e tre sottolineano, a sostegno della propria convinzione, l’antifascismo di Cancelli. Nel frattempo, il 29.7.1925 la Questura di Bergamo aveva chiesto informazioni su Cancelli alla Sotto-prefettura di Chiari (Bs), che il 14.8.1925 così risponde: “Risulta di buona condotta morale ma non politica essendo di idee contrarie all’attuale Governo. Non è pericoloso e non è capace di fare propaganda sovversiva data la sua limitata istruzione, ma è fermamente convinto dell’ideale socialista”. Cancelli viene licenziato dallo stabilimento Battaggion ed è costretto a lasciare Bergamo e a cercarsi un altro lavoro a Palazzolo. Radiato l’11.7.1933. (L. Citerio, G. Mangini, R. Vittori)
Familiari
Cancelli Giacomo (padre)
Nato il 15.11.1867.
Mongodi Maria (madre)
Nata l'11.4.1862.
Luoghi di residenza
Palazzolo sull'Oglio Lombardia Italia (1897/10/27 - ) Bergamo Lombardia Italia via Calepio 6 ( - 1925) Palazzolo sull'Oglio Lombardia Italia (1925 - )
Fatti notevoli
1925/06/10 - 1925/06/10
Il 10 giugno 1925 commemora l'anniversario della morte di Matteotti astenendosi dal lavoro per 5 minuti insieme ad un collega di lavoro.
1925/08/13
Viene chiamato in Questura per rispondere dell'accusa di aver dichiarato la propria soddisfazione per la morte del milite fascista Boffelli.
Sanzioni subite
arresto (1925/06/11 - 1925/06/11)
Arrestato per essersi fermato sul posto di lavoro insieme ad un collega per 5 minuti il 10.6.1925 in occasione del primo anniversario della morte di Matteotti.
arresto (1925/08/11 - )
Viene arrestato con l'accusa di aver espresso soddisfazione per l'uccisione del milite fascista Boffelli.
Relaz. con altri soggetti
Croci Pasquale (fascista)
Del Rosso Carlo (fascista)
Zini Luigi (fascista)
In rubrica di frontiera
no
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
Data di esclusione
1933/07/11