Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Castione della Presolana (Bg) il 30.11.1910, dove risiede, manovale, sovversivo. Il 2.4.1930 il Pretore di Clusone (Bg) lo condanna a 34 lire di multa per ubriachezza e schiamazzi. Il 10.9.1933, insieme ad alcuni compagni di lavoro, tutti ubriachi, canta ‘Bandiera rossa’ mentre il gruppo percorre una mulattiera che porta al dormitorio degli operai dell’Impresa Jacazio, addetti a lavori di fortificazione a Col Benigno di Cesana (To). Arrestato e denunciato, viene condannato dalla Pretura di Susa (To) a un mese di arresto con la condizionale per due anni e tradotto a Bergamo il 10.10.1933. Come scrive il questore di Bergamo Giannitrapani al prefetto l’1.11.1933, “trattandosi di manifestazione collettiva in ambiente operaio, il fatto acquista particolare rilievo, tanto che degli altri quattro arrestati (Defendente Mattia, Lazzaro Degani, Giulio Palma, Giuseppe Colotti bergamasco residente a Castione ma nato a Onore il 30.4.1906), tre vennero denunciati alla Commissione Provinciale di Torino ed il quarto all’Autorità Giudiziaria. Pertanto ritengo opportuno proporre il Canova per il provvedimento dell’ammonizione, come elemento pericoloso per gli ordinamenti politici dello Stato”. In realtà Canova non subisce l’ammonizione ma la diffida, perché la Commissione Provinciale di Bergamo, nella sua riunione del 9.11.1933, rileva che dagli elementi forniti dalla Questura di Torino – che traduce Canova a Bergamo perché venga ammonito – “la responsabilità del Canova non risultò pienamente provata, per cui la Commissione, in considerazione anche degli ottimi precedenti e della circostanza che il medesimo aveva in parte scontato il suo fallo col periodo di detenzione, ritenne infliggergli il provvedimento della diffida previsto dall’art. 164 della legge di P.S.”, il che avviene il 9.11.1933 presso la Questura di Bergamo da parte del Commissario di Ps Guido Masiero. La Prefettura di Torino, tuttavia, non gradisce la conclusione della vicenda. Il 17.3.1934, infatti, scrive al Cpc e al prefetto di Bergamo che la denuncia di Canova alla Pretura di Susa dei Cc di Cesana Torinese era stata fatta “senza chiedere la prescritta autorizzazione ministeriale” ma che, per via di una nuova procedura corretta formalmente il 9.3.1934 dalla Pretura di Susa (To) Canova “venne condannato a un mese di arresto con la condizionale di anni due”, benché Canova non abbia più fatto ritorno a Cesana. Nel marzo 1940 risulta sposato e padre di una bambina di 2 anni ed è militare presso il 77° Reggimento Fanteria di stanza a Chiari (Bs). Radiato nel 1940. Cpc, b. 1009, 1933-1940. (L. Citerio, G. Mangini, R. Vittori)