Profilo sintetico riassuntivo
Nato a San Gervasio d’Adda (Bg) il 29.9.1906, operaio, comunista. Scheda biografica aperta il 15.3.1926. E’ segretario della sezione giovanile comunista di San Gervasio d’Adda. La sera del 20.9.1925 spalleggia il fratello Battista Giovanni che resiste al tentativo di arresto dopo essersi rifiutato di obbedire ad un ordine dei Cc di Capriate (Bg). Al termine della colluttazione, Bortolo riesce a fuggire e Battista arrestato. I due fratelli vengono deferiti all’autorità giudiziaria per violenza e resistenza ad agenti di Ps nell’esercizio delle loro funzioni. Viene condannato a 5 giorni di carcere per oltraggio, violenza e resistenza ai Cc con la condizionale. Il 24.11.1925 viene denunciato per associazione a delinquere e istigazione all’odio di classe ed alla rivolta contro le forze armate, ma il 14.2.1926 viene assolto dal procuratore del Re di Milano per non aver preso parte al fatto, che nei documenti conservati non viene specificato. Nel giugno 1926 viene chiamato alle armi e assegnato alla 4a Compagnia Mitraglieri del 12° Reggimento Fanteria di stanza a Udine, il cui prefetto viene informato per la continuazione della vigilanza sui comportamenti di Caldari. Congedato il 13.9.1927, rientra a San Gervasio dove riprende la vigilanza su di lui. Poche settimane dopo viene sospettato dai fascisti locali di voler organizzare un gruppo giovanile comunista e per questo viene indicato ai Cc, che il 3.11.1927 lo denunciano per oltraggio all’Arma perché il giorno precedente, come riferisce il capitano dei Cc Salvatore Capozzi nel suo rapporto alla Questura di Bergamo del 12.11.1927, “unitamente ad un suo fratello e ad altro sovversivo del paese passava vicino a due Carabinieri di servizio quasi preso da una subitanea esplosione di ira bolscevica sputò in faccia ad uno dei due militari dileguandosi di gran corsa sicché non fu possibile il suo arresto”. Al termine del suo rapporto il capitano Capozzi propone il confino di polizia per Caldari, che invece il 20.1.1928 viene condannato dalla Pretura di Bergamo a 500 lire di multa e diffidato insieme al fratello Battista Giovanni. Fino al 1934 non vengono effettuate segnalazioni sul suo conto, ma è continuamente sorvegliato. Nell’agosto 1934 si trasferisce a Sesto San Giovanni (Mi) in via Podgora 3 e poco dopo in via Monza 70. Per i suoi precedenti viene incluso nell’elenco delle persone da arrestare in determinate circostanze. Dal 1934 al 1941 ogni trimestre sulla sua scheda viene scritto “Nulla da segnalare”. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia. Cpc, b. 945, scheda biografica, 1926-1941. (G. Mangini, R. Vittori)