Profilo sintetico riassuntivo
Nato a San Gervasio d’Adda (Bg) il 11.9.1905, dove risiede, muratore, socialista. Suo fratello Giuseppe nel 1926 chiede il passaporto per la Francia, concesso il 6.10.1926, con il quale emigra a Auboué (dipartimento Meurthe-et-Moselle, regione Grand Est), dove lavora come minatore. Giovanni Virginio Caldari viene diffidato il 20.1.1928 insieme a Bortolo e Battista Giovanni, suoi fratelli, per averli spalleggiati in una colluttazione con i Cc di San Gervasio ad uno dei quali Bortolo Caldari sputa addosso. Il 10.7.1930, dopo il rifiuto della Questura di Bergamo alla sua richiesta di ottenere il passaporto, con la moglie Caterina Locatelli e la suocera Giuseppina Roumy raggiunge clandestinamente il fratello Giuseppe a Auboué, per questo il 28.2.1931 il pretore di Bergamo lo condanna a 2000 lire di ammenda, pena poi amnistiata. Nel gennaio 1937 lavora come muratore in uno stabilimento metallurgico di Homécourt (dipartimento Meurthe-et-Moselle, regione Grand Est) e risiede a Auboué, dove il 18.7.1937 viene segnalato ancora presente dal console italiano di Nancy, il quale scrive che “non ha dato luogo a rimarchi sfavorevoli con la sua condotta”. Nel fascicolo sono conservate due copie di un suo ritratto fotografico, tratto da un documento d’identità. (G. Mangini, R. Vittori)