Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Valnegra (Bg) il 23.8.1851, contadino, sovversivo, sposato con Felicita Paganoni. Ha tre figli, Maria Angelina, Giovanni Alessandro e Dante Felice. Il 9.4.1926 incontra a Valnegra il compaesano carbonaio Giacomo Calvi, che gli comunica che la bandiera italiana è stata esposta in segno di giubilo perché Mussolini è scampato all’attentato di Tito Zaniboni. La reazione di Calegari è descritta nel rapporto dell’11.4.1926 dei Cc di Bergamo alla Prefettura, perché “si dimostrò contento del criminoso attentato esprimendosi in modo da far comprendere che egli avrebbe visto volentieri che la persona del Capo del Governo, fosse stata colpita più seriamente”. I Cc vengono informati di questo commento il giorno dopo e si portano subito da Calegari per arrestarlo e per denunciarlo in base all’articolo 247 del CP. Viene condannato a 6 mesi di reclusione e a 500 lire di multa, ma ottiene il beneficio della condizionale. Nel marzo 1927 rimane vedovo. Morto il 11.7.1928. Radiato il 29.6.1934. L’8.12.1934 il Cpc segnala alla Prefettura di Bergamo di non aver più ricevuto notizie su Calegari dal 1926, pertanto chiede informazioni sulla sua condotta politica. La risposta è del 24.12.1934, in cui si comunica che Calegari è stato radiato in seguito al suo decesso. Cpc, b. 948, 1926-1934. (G. Mangini, R. Vittori)