Profilo sintetico riassuntivo
Bergamo il 10.5.1872, sarto, anarchico. L’ispettore di Ps di Bergamo il 31.7.1882 scrive al pretore del II Mandamento di Bergamo: “Dalle informazioni attinte (..) emerse che il minorenne Giovanni Alessandro Giudici di Tommaso di anni 10, tiene una condotta riprovevole sotto ogni rapporto perché rifugge il lavoro, amante dell’ozio, dedito alle bevande alcooliche e frequenta persone di cattiva fama. Allo scopo di mettere un freno ai traviamenti di costui tornerebbe assai provvido che lo stesso venisse rinchiuso in una casa di correzione ed educazione onde poterlo condurre sulla retta via e farne così un cittadino onesto e laborioso. Il padre di esso minorenne, Giudici Tommaso, abita in Bergamo in Piazza Pontida n. 3, il quale essendo miserabile sarebbe impossibilitato a sostenere le spese pel mantenimento del predetto suo figlio”. Tale rapporto determina la collocazione di Giudici in un istituto correzionale in Piemonte. Il 2.12.1882 il Procuratore del Re di Bergamo scrive all’Ispettore di Ps di Bergamo: “Il corrigendo controdistinto fu assegnato al pubblico Stabilimento di lavoro in Bosco Marengo, per cui prego la S.V. di provvedere a che il detto minorenne vi sia tosto tradotto, col mezzo di suoi agenti. Gradirò a suo tempo un cenno di riscontro”. Il trasferimento a di Bosco Marengo (Al) avviene il 9.12.1882. In seguito vive in via Sant’Alessandro 25, ma nel palazzo gli inquilini, interrogati nel giugno 1923 dagli agenti Locatelli e Calanca, non lo ricordano perché se ne è andato nel 1894. Giudici infatti si trasferisce il 18.1.1894 a Torino, dove viene iscritto nelle liste di leva. Nel 1899 si sposa con Giovanna Francesca Rosa Fuchs, da cui ha avuto un figlio. Marcello Dante, e una figlia, Cesira Rosa. Rimane vedovo in data sconosciuta. Il 23.11.1907 il Ministero dell’Interno - Direzione Generale di Ps - Ufficio Riservato, comunica al prefetto di Bergamo che a Ginevra Giudici viene segnalato come ex socialista rivoluzionario e ora anarchico e che avrebbe subito 2 processi per schiamazzi notturni e violenze. A Bergamo aveva 3 fratelli e la zia materna Argenta Amigoni, che muoiono prima del 1901. Nel marzo 1932 vengono svolte ricerche su di lui dalla Questura di Bergamo, ma l’assenza di parenti impedisce la raccolta di informazioni in sede locale. Morto a Ginevra il 19.7.1937. Radiato nel 1939. Cpc, b. 2451, 1907-1939. (L. Citerio, R. Vittori)