Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Camerata Cornello (Bg) il 25.11.1894, carbonaio, sospetto anarchico. Con il n° di matricola 3696 partecipa alla prima guerra mondiale come soldato di artiglieria ed emigra in Francia nel 1920, a Vaucluse. Si sposa (forse nel 1924) con una donna francese dalla quale ha due figli (una femmina e un maschio, nati rispettivamente nel 1926 e nel 1929), acquisisce la cittadinanza francese. Ha due sorelle, Teresa (n. 1899, sposata con Carlo Belotti, il quale ogni anno si reca in Francia da marzo a ottobre per lavoro), Giovannina (nubile, contadina, n. 1909), e un fratello, Giovanni (n. 1906, boscaiolo, sposato con Elisabetta Belotti, la quale a sua volta si reca in Francia da marzo a ottobre per lavoro). Un telegramma del Ministero dell’Interno del 4.7.1939 al prefetto di Bergamo segnala Giudici come anarchico militante frequentatore di riunioni libertarie, dove avrebbe incitato a prendere accordi per compiere attentati contro Mussolini e Hitler. Per questo motivo il 7.7.1939 viene disposto il suo inserimento in BR col n. 01084 per arresto, che avviene il 22.11.1939. Il 29.10.1949 è revocata l’iscrizione in RF “per cessati motivi”. Nonostante ciò, la Questura di Bergamo il 20.9.1953 chiede ai Cc di San Giovanni Bianco (Bg) di sapere se Giudici sia tornato o meno al paese d’origine. Il 29.9.1953 i Cc di San Giovanni Bianco (Bg) rispondono che Giudici “trovasi tuttora in Francia”. Nel fascicolo è conservato l’originale di una sua fotografia in divisa militare, scattata dallo studio fotografico F. Sidoli di Piacenza, e due copie della stessa, riprodotte a cura della Questura di Milano nel settembre 1939 su richiesta della Questura di Bergamo del 29.7.1939. (L. Citerio, R. Vittori)