Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Mornico al Serio (Bg) il 23.10.1892, ha una licenza tecnica, socialista. Il 9.7.1912 si trasferisce da Mornico a Sergnano (Cr), poi risiede a Cremona. Ex-sottocapo stazione nelle Ferrovie dello Stato, viene licenziato dall’impiego per “scarso rendimento”, formula usata dalla direzione ferroviaria per poter licenziare i dipendenti attivi dal punto di vista sindacale e politico. Divenuto produttore di assicurazioni, partecipa alla guerra di Libia e alla prima guerra mondiale come caporale nel 3° Genio Telegrafisti. Si sposa il 16.7.1932 con Erminia Zaini, dalla quale ha tre figli: Sergio, Osvaldo e Leila. Il 14.8.1938, mentre gioca a carte in un caffè di Cremona con Francesco Bellintani (di Luigi e Gentile Pavesi, n. Marcaria, Mantova, il 24.8.1898, pensionato ferroviario, sospetto politico, diffidato; ASCr, Fondo Questura – Sovversivi, b. 13, fasc. 287; Cpc, b. 459, 1938-1942) e con Giuseppe Giovanni Zana (di Cesare e Clementina Verzelletti, n. Orzinuovi, Brescia, il 27.12.1903, residente a Cremona, rappresentante di commercio, diffidato; Cpc, b. 5507, fasc. 135246, 1938-1942), improvvisamente zufola le prime note musicali di “Addio Lugano bella”, subito seguito dagli altri due, il tutto per pochi istanti, dopo di che la cosa cessa. Ad un tavolo vicino, però, è seduto il fascista Mario Rossi, che, conoscendo la canzone, ne riprende il motivo per vedere il comportamento dei tre, che però non abboccano. Rossi, tuttavia, denuncia l’accaduto all’Ufficio Politico della 17a legione della Mvsn, che ne fornisce verbale alla Questura di Cremona, in cui Giudici viene definito “fedele tuttora alle sue idee e non ha dato finora alcuna prova di ravvedimento. Elemento colto, intelligente, franco nelle sue teorie politiche, ancora oggi è da considerarsi avversario irriducibile del Regime Fascista. Si mantiene riservato, non svolge propaganda o attività antinazionale. Frequenta la compagnia di sovversivi. Non è iscritto al PNF”. Cpc, b. 2451, 1922-1942. (L. Citerio, R. Vittori)