Biseo Lorenzo Biagio Pietro

n. busta
14
n. fascicolo
438
Primo estremo
1935
Secondo estremo
1939
Cognome
Biseo
Nome
Lorenzo
Altri nomi
Biagio Pietro
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1890/05/31
Livello di istruzione
laurea Chimica
Professione
chimico
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Sarnico (Bg) il 31.5.1890, chimico, sovversivo. Anche il nonno Lorenzo e il padre Luigi sono chimici. Nel 1878 Luigi Biseo si trasferisce a Sarnico, dove nasce Lorenzo. Il 27.3.1909 la Pretura di Sarnico condanna il diciannovenne Lorenzo Biseo a 43 giorni di reclusione e a 72 lire di multa per minaccia a mano armata e porto d’armi senza licenza, ma nel fascicolo non c’è l’indicazione del fatto specifico a cui lo condanna si riferisce. Il 13.3.1913 risulta sergente e nominato sottotenente di complemento di fanteria. L’8.9.1913 si trasferisce prima a Greco Milanese (Mi) e poi a Milano in via Telesio 23. Con sentenza del Tribunale Militare di Guerra il 28.10.1916 viene condannato a 2 anni e un mese di reclusione per diserzione in tempo di guerra, pena in seguito amnistiata. Il Tribunale di Tolmezzo (Ud) il 9.5.1922 lo condanna a 3 mesi di reclusione e a 1500 lire di multa per importazione abusiva di automobile dall’estero. Il 17.4.1924 si sposa con Irma Mangelsdorf a Francoforte sul Meno, città natale della moglie. Nell’ottobre 1926 è in Germania come agente fascista, in rapporto con Roberto Farinacci, che tiene informato sugli sviluppi politici della destra tedesca, in particolare del movimento nazista e degli uomini che lo dirigevano in quegli anni, indicando il nazismo come un possibile alleato politico del regime fascista. In seguito risiede a Roma e nel 1932 diviene campione regionale di scacchi. Nella primavera del 1935, nel comune di Anagni (Fr) viene accusato di offese a Mussolini. La Questura di Frosinone ne informa il Cpc, che con un telegramma dell’8.4.1935 ordina che Biseo venga ammonito e per questo il 14.4.1935 la Questura di Frosinone si rivolge a quella di Bergamo per averne l’atto di nascita e la fedina penale, dato che Biseo “d’ordine del Ministero, deve essere denunziato alla locale Commissione Provinciale per l’ammonizione”. Così, il 6.5.1935 Biseo viene ammonito per un biennio dalla Commissione Provinciale per il confino di polizia di Frosinone. Prosciolto dall’ammonizione il 23.11.1935, ottiene il passaporto per la Germania grazie ad un’apposita nota del Ministero dell’Interno che, il 21.1.1936, comunica alle Questure di Roma e Frosinone il nulla-osta politico all’espatrio in Germania, dove infatti Biseo si trova nel 1936. In una pubblicazione tecnica tedesca del 1950, dell’editore J. Springer– Fortschritte der Teerfarbenfabrikation un verwandter Industriezweige (Progressi nella produzione di vernici a base di catrame e industrie collegate) - viene segnalato un brevetto di Biseo registrato a Berlino il 28.4.1938, ma già nel 1935 il suo nome era citato sull’annuario tedesco «Brennstoff-chemie», dedicato alla chimica dei carburanti. In una segnalazione del 14.11.1938 inviata dalla Questura di Roma a quelle di Bergamo, Milano e Frosinone, si informa che Biseo è oggetto “della lettera N° 500/16725 in data 16/6/1937 del Superiore Ministero Divisione Polizia Politica”, della quale però non è conservata copia nel fascicolo. Nel 1940 risulta incluso nell’elenco dei titolari di brevetti decaduti per mancato pagamento di tasse, pubblicato a p. 47 del «Bollettino dei brevetti per invenzioni, modelli e marchi», edito dal Ministero delle Corporazioni. Non sono conservati documenti su di lui riguardanti il periodo 1940-1943. Nel periodo successivo all’8.9.1943 si trova in Val di Chiana, a Sarteano (Si), dove insieme a sua moglie è protagonista del salvataggio di un gruppo di civili nel contesto della battaglia di Chiusi tra gli Alleati in avanzamento e i tedeschi in ritirata, come racconta Giorgio Bologni nel suo libro del 2011, 'Guerra in Valdichiana. La battaglia di Chiusi– Giugno 1944': “il dott. Lorenzo Biseo (..) salvò una decina di italiani al Poggione dalla rappresaglia per un commilitone ucciso da un Sarteanese coprendo il cadavere con una bandiera tedesca. (N.d.r. il dr. Biseo mi disse che i tentativi di sua moglie e suoi sarebbero stati inutili, perché un cugino del morto faceva parte del ‘plotone di esecuzione’ e non sentiva ragione; tutto finì bene quando Carlo Mangoni intervenne stendendo sul morto una bandiera tedesca. Gli abitanti di Sarteano però hanno sempre creduto che sia stato decisivo l’intervento dei coniugi Biseo)”. Nel dopoguerra risiede a Roma, dove sua moglie Irma muore il 13.3.1956. Come risulta dall'anagrafe comunale di Sarteano, si trasferisce da Roma nella cittadina toscana il 13.12.1960, ma dal 15.4.1967 ritorna a Roma. (G. Mangini, R. Vittori)
Familiari
Biseo Luigi (padre)
Nato nel 1850, chimico. Nel 1875 ottiene un premio di terza classe all’esposizione internazionale del Cile per aver prodotto il liquore curaçao e anche se il 23.8.1876 subisce una sentenza di fallimento per la sua società, che ha sede a Fiumicello Urago (Bs), che commercia liquori da vendere nelle drogherie, poco tempo dopo ottiene l’attestato di privativa industriale di un brevetto di sua invenzione, cioè il diritto di sfruttare economicamente per un anno un suo ritrovato, la naftalina od olio concreto di catrame purificato (come riporta a p. 40 la rivista «Il Progresso», a. V, n. 2, 30.1.1877). Questa sua invenzione viene presentata, nel gruppo V della ‘Sezione Italiana’, Industrie estrattive. Prodotti greggi e lavorati, all’Esposizione di Parigi del 1878 («L’Esposizione di Parigi del 1878 illustrata», p. 351). Nel 1878 Luigi Biseo si trasferisce a Sarnico.
Fedrighini Marcella (madre)
Biseo Pietro (fratello)
Nato a Sarnico il 2.5.1891
Biseo Maria Barbara (sorella)
Nata a Sarnico il 7.11.1892
Biseo Luigi (fratello)
Nato a Sarnico il 14.3.1895, morto il 25.7.1895.
Biseo Francesca (sorella)
Nata a Sarnico l’8.6.1896.
Biseo Giuditta Pierina Barbarina (sorella)
Nata a Sarnico l’1.11.1898.
Biseo Luigi (fratello)
Nato a Sarnico il 26.2.1900
Biseo Lorenzo (nonno paterno)
Il nonno Lorenzo, di San Nazzaro Mella, un sobborgo di Brescia, aveva brevettato un metodo per l’estrazione di benzina da petrolio o da schisti (come riporta a p. 212 la rivista «Il Progresso». Rivista delle nuove invenzioni e scoperte, a. V, n. 10, 30.5.1877).
Mangelsdorf Irma (moglie)
Nata a Francoforte sul Meno, sposata il 17.4.1924.
Luoghi di residenza
Sarnico Lombardia Italia (1890 - 1913) Greco Milanese Lombardia Italia (1913 - ) Milano Lombardia Italia via Telesio 23 Germania (1926 - ) Roma Lazio Italia Anagni Lazio Italia ( - 1936) Germania (1936 - ) Sarteano Toscana Italia
Fatti notevoli
Con sentenza del Tribunale Militare di Guerra il 28.10.1916 viene condannato a 2 anni e un mese di reclusione per diserzione in tempo di guerra, pena in seguito amnistiata.
1926
Nell’ottobre 1926 è in Germania come agente fascista, in rapporto con Roberto Farinacci, che tiene informato sugli sviluppi politici della destra tedesca, in particolare del movimento nazista e degli uomini che lo dirigono, indicando il nazismo come un possibile alleato politico del regime fascista.
1944
Nel giugno 1944, insieme alla moglie tedesca, salva un gruppo di abitanti del comune di Sarteano dalla rappresaglia nazista.
Sanzioni subite
ammonizione (1935/05/06 - 1935/11/23)
Il 6.5.1935 viene ammonito per un biennio dalla Commissione Provinciale per il confino di polizia di Frosinone per avere rivolto 'offese' a Mussolini nel comune di Anagni (Fr).
Relaz. con altri soggetti
Farinacci Roberto (fascista)
In rubrica di frontiera
no
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
no
Riferimenti bibliografici
Michaelis 1973
riferimento Meir Michaelis, I rapporti tra fascismo e nazismo prima dell’avvento di Hitler al potere (1922-1933), «Rivista Storica Italiana», a. LXXXV, 1973, III, p. 596.
Bologni 2011
riferimento Giorgio Bologni, Guerra in Valdichiana. La battaglia di Chiusi – Giugno 1944. Memorie e racconti a cura di Giorgio Bologni, Edizioni Luì, Chiusi 2011. cfr. anche il sito http://www.montepiesi.it/9-10%202010/Un%20atto%20di%20eroismo.htm