Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Treviglio il 8.3.1885, dove vive in via Cesare Battisti 16, socialista unitario, pregiudicato comune, ozioso, senza fissa dimora; ha militato nel PSU. Le autorità di polizia alla fine del 1926 ne propongono l'ammonizione o il confino. Nel fascicolo è conservato anche un gruppo di 9 carte estranee alle vicende di Borleri. Infatti, la Questura di Bergamo il 17.12.1926 scrive al Commissariato di Ps di Treviglio informando del fatto che la Questura di Forlì ha ricevuto dal comando del 2° Reggimento Fanteria un elenco di militari che hanno precedenti politici e tra questi c’è anche il socialista Dionisio Cambisi, classe 1906, che appartiene al distretto militare di Treviglio. Il 29.12.1926 il brigadiere di PS di Treviglio, Gregorio Calabrò, scrive al commissario di Ps di Treviglio perché valuti l'ipotesi di un'ammonizione o addirittura del confino, perché Borleri "vive tuttora in modo misterioso", inoltre "non ha stabile e fissa occupazione, si accoppia ad altri elementi sospetti frequentando assiduamente esercizi pubblici" e per questo definito ozioso vagabondo il quale rappresenta un costante pericolo per la sicurezza e la tranquillità della popolazione". Nasce da qui la proposta punitiva nei confronti di Borleri: "Provvedimenti di rigore a suo carico farebbero ottima impressione nel pubblico che vedrebbe eliminato dalla società l'elemento pernicioso e pericoloso". Ragioni specifiche per un provvedimento punitivo nei suoi confronti non vengono indicate, ma dato che "ha sempre militato nel partito socialista unitario, e siccome il Borleri è di carattere violento ed impulsivo, in caso di rivolta contro il Governo Nazionale si renderebbe pericoloso all'incolumità pubblica". La proposta viene formalizzata Il 18.1.1927 e di seguito Borleri viene ammonito. Il 29.1.1932 Borleri risiede ancora a Treviglio in via C. Battisti e non si occupa più di politica. (R. Vittori)