Bonaldi Giovanni Maria

n. busta
15
n. fascicolo
478
Primo estremo
1931
Secondo estremo
1942
Cognome
Bonaldi
Nome
Giovanni
Altri nomi
Maria
Presenza scheda biografica
Luogo di nascita
Data di nascita
1892/08/12
Livello di istruzione
laurea giurisprudenza
Professione
avvocato
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Schilpario (Bg) il 12.8.1893, avvocato, ha svolto il servizio militare nella prima guerra mondiale dall’1.1.1915 al 10.10.1919 presso il 4° Reggimento con il grado di capitano di complemento, congedandosi come maggiore. É iscritto all’ANA – Associazione Nazionale Alpini, antifascista. Ha un fratello, Angelo, che lavora come albergatore a Schilpario. La sua scheda biografica viene aperta il 20.10.1931 e aggiornata fino al 1941: dal 1937 al 1941, in corrispondenza dei periodici aggiornamenti, c’è scritto solo “nulla da segnalare”. Vive di rendita grazie alle proprietà immobiliari della famiglia. E’ sempre stato contrario al regime, senza però praticare un’opposizione diretta. Il 26.7.1931 è a Schilpario a pranzo con amici presso l’albergo ‘Alpino’ e, ubriaco, pronuncia frasi contro il regime fascista e la Mvsn. Già il giorno dopo il fascista e camicia nera scelta Giacomo Medici, di Breno (Bs), scrive una lettera alle autorità fasciste per riferire l’accaduto. Bonaldi si trova infatti ad una riunione che si svolge tra alcuni avvocati di Breno e funzionari della locale Pretura, e a un certo punto afferma che “i più bambi, gli imboscati ora sono consoli e seniori della Milizia ed a loro basta riscuotere il mensile. Ma la Milizia è formata da soldati del Papa e tutti fuggirebbero se venissero chiamati alla guerra. Mai nessuno della Milizia sentì crepitare le mitragliatrici. Se il regime fosse giusto io sarei Conosle o qualcosa di più. Fanno ridere i reparti celeri che nella prossima guerra sapranno viaggiare in vagoni letto di prima classe. Nel dopoguerra nessun squadrista fu un eroe. L’Italia non è del fascismo poiché non compiuta, né dalla Milizia Volontaria per la rovina nazionale. Nulla mi importa di andare al confino. I fascisti portano all’occhiello la cimice tricolore. Manaresi è gobbo, non è alpino, fa da comparsa”. I presenti cercano invano di tacitare Bonaldi. Ricevuta la lettera da Medici, il comandante della legione Mvsn Ferruccio Gatti il 31.7.1931 informa dell’episodio la Prefettura di Bergamo, aggiungendo che Bonaldi, già aderente al gruppo politicio ‘Democrazia liberale’, a suo tempo aveva aderito a ‘Italia Libera’, provoca disordini con discorsi antifascisti nelle riunioni degli alpini e avvicina giovani fascisti con la scusa dello sport sciistico, cercando di allontanarli dalle organizzazioni fasciste. Denunciato il 12.8.1931, il 20.9.1931 il questore di Bergamo Giannitrapani lo propone al prefetto per il confino. Viene arrestato e denunciato alla Commissione Provinciale per il confino di polizia di Bergamo, che il 25.9.1931 lo ammonisce. L’ammonizione è revocata il 10.10.1932 perché Bonaldi tiene condotta ‘regolare’, cioè la piena osservanza dei vincoli imposti all’ammonizione, anche se è incluso nell’elenco delle persone da arrestare in determinate circostanze. Il 27.5.1934 si trasferisce da Bergamo a Brescia, dove risiede in corso Vitorio Emanuele 27, mentre nel febbraio 1936 si trasferisce da Brescia a Milano, dove risiede in corso Sempione 100. Il 17.9.1940 il maresciallo dei Cc di Clusone Pietro Mangano informa che Bonaldi ha presentato domanda di ammissione al Pnf di Milano e che lavora come impiegato presso la S.A. Demalena di via Salaino 7, proponendone la radiazione. Nel marzo 1942 risiede a Milano in via California 23. Cpc, b. 711, 1931-1941, scheda biografica. (R. Vittori)
Familiari
Bonaldi Giovanni (padre)
Maj Maria (madre)
Bonaldi Angelo (fratello)
Nato a Schilpario il 14.1.1903, albergatore.
Luoghi di residenza
Bergamo Lombardia Italia (1892 - 1934) Brescia Lombardia Italia corso Vittorio Emanuele II, 27 (1934 - 1936) Milano Lombardia Italia Corso Sempione 100 (1936 - )
Fatti notevoli
Partecipa alla prima guerra mondiale dall’1.1.1915 al 10.10.1919 presso il 4° Reggimento con il grado di capitano di complemento, congedandosi come maggiore.
1931/07/26
Il 26.07.1931 mentre pranza con amici presso l'albergo Alpino di Schilpario (Bg), ,ubriaco, accusa gli aderenti alla Mvsn di essere degli imboscati.
Sanzioni subite
ammonizione (1931/09725 - 1932/10/10)
In rubrica di frontiera
no
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
no