Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Piazzatorre (Bg) il 6.9.1902, boscaiolo, indagato come “sospetto politico” perché il 18 luglio 1939 scrive una lettera al Consolato Generale di Francia a Milano, la lettera viene intercettata e così la Prefettura di Milano scopre che Arioli chiede informazioni sulle modalità da seguire per espatriare in Francia, ottenere la nazionalità francese ed eventualmente arruolarsi nell’esercito della repubblica francese. Il prefetto di Milano scrive subito a quello di Bergamo e al Ministero degli Interni - DGPS, per avere informazioni su di lui. L'8.8.1939 la Direzione Generale degli Interni dispone vigilanza, ritiro del passaporto e raccolta informazioni su Arioli. Il 16.8.1939 i Cc di Zogno riferiscono che Arioli risulta di buona condotta in genere ed è immune da precedenti penali. E’ coniugato con due figli, uno di anni tre e l’altro di anni due. E’ di razza ariana e di religione cattolica. E’ iscritto al P.N.F. dal 24.3.1924. Politicamente non ha mai dato luogo a sospetti con la sua condotta, prima che avesse scritto la lettera revisionata. Risulta aver lavorato per molti anni in Francia verso cui espatriò la prima volta nel 1924. Dopo 4 anni di permanenza all’estero, nel 1928 faceva ritorno in Patria con permesso stagionale di due mesi e ripeteva ogni anno il viaggio in Italia sino al 1938, epoca nella quale si stabiliva in Patria. L’Arioli si trova in misere condizioni economiche ed è disoccupato da circa un mese e mezzo. E’ di modesta istruzione letteraria e forse si ritiene sia stato spinto a scrivere la lettera dalla necessità di lavorare per guadagnare di che vivere. All’Arioli fu ritirato il passaporto, peraltro scaduto. Nel settembre 1940 si trasferì a Bognanco (Domodossola) e poi nella vicina località di Trasquera per lavorare come boscaiolo, ed è costantemente sorvegliato, ma non emerge mai motivo di sospetto politico. Nel gennaio 1940 vengono effettuate ricerche anche presso le autorità militari, ma anche da lì non risulta nulla: per motivi di cautela, infatti, il 30.8.1939 viene richiamato alle armi come soldato al Magazzino di Mobilitazione presso il 5° Reggimento Alpini di stanza a Tirano, dove tiene buona condotta. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia. (G. Mangini, R. Vittori)
Documentazione allegata
fotografia da documento identificativo
corrispondenza
(Lettera dell'Arioli al Consolato Generale di Francia a Milano, datata 18 luglio 1939, sequestrata dal servizio di Polizia postale.)