Profilo sintetico riassuntivo
Nato il 13.6.1915 a Baresate (Co), poi Galbiate, antifascista, domiciliato a Monte Marenzo (Bg), calzolaio. Mentre è sotto le armi, nel settembre 1939, nel percorso tra le stazioni di Calolziocorte, Olgiate e Calco, insieme ad altri commilitoni canta vari 'inni sovversivi'. La ricostruzione dell'episodio è effettuata il 12.9.1939 dal Commissariato di Ps di Monza che ne riferisce alle Questure di Bergamo, Como e Milano. Secondo tale ricostruzione, nel pomeriggio dell’11.9.1939 il ragionier Carlo Fondini (nato a Vercelli l’8.7.1883 e residente a Monza) tornando a Monza col diretto delle ore 13.22 da Lecco, alla stazione di Calolzio Corte salgono sul treno una trentina di richiamati dei comuni di Calolzio e Olginate, i quali fino ad Arcore intonano canti ‘sovversivi’ come “Bandiera rossa si innalzerà la testa di Mussolini si taglierà”, “Faccetta nera bella abissina – Quando saremo vicino a te daremo una pugnalata al Duce e due al re” con insulti al fascismo e alla Milizia. I militari erano diretti a Milano e a Cremona. Altri testimoni sono Teresa Masi (nata a Remo Finalese, frazione di Finale Emilia, il 7.10.1877) e il figlio avv. Oreste Pennati (nato l’11.5.1909). Nel fascicolo è presente il verbale della testimonianza dei tre. Fondini aggiunge di aver interpellato il personale ferroviario per far cessare le grida e la risposta è stata “che a Cremona e dappertutto era la stessa cosa e che, ribellandosi il popolo, il Duce e il fascismo sarebbero stati travolti. Altri hanno interloquito, dicendo che non appena fossero venuti in possesso delle armi avrebbero saputo contro chi rivolgerle”. In una lettera della Questura di Como del 21.9.1939 a quella di Bergamo, vengono indicati i nomi degli altri militari coinvolti: Fermi Angelo di Battista, nato a Olginate 6.12.1911, manovale, iscritto al Pnf; Greppi Luigi di Giuseppe, di Olginate, nato il 14.1.1914, manovale, non iscritto al Pndf; Viganò Bernardo di Enrico, nato a Olginate il 27.8.1911, operaio, non iscritto al Pnf; Panzeri Massimo, Corti Guerino, Dell’Oro Angelo, Roncaletti Giuseppe, Panzeri Giuseppe, Viganò Bernardo. Secondo la stessa fonte, a iniziare il canto è stato appunto Aldeghi, soldato al 7 Rgt Fanteria in Milano, il quale, per questo atto 'sedizioso', viene condannato ad un anno di confino di polizia, in seguito condonato con atto di clemenza di Mussolini e convertito in diffida. Cpc, b. 55, 1940-1943. (G. Mangini, R. Vittori)