Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Soresina (Cr) il 17.8.1898. Risiede a Fornello di Ziano (Pc), maestro elementare, poi rappresentante di commercio, per motivi di lavoro viaggia anche all’estero, sospetto antifascista. Nel 1917 viene arruolato nel 20° Reggimento Granatieri, assegnato al servizio sedentario dell’ospedale militare di Parma, ma nel 1918 viene inviato in zona di guerra. Vive a Bergamo dal 1907 al 1927. Nel fascicolo è conservato il verbale della perquisizione da lui subita l’8.2.1927 nella sua abitazione di via San Lorenzino 11 in Città Alta, con esito negativo. Nello stesso 1927 si trasferisce in Francia, a Tolosa e torna a Bergamo nel 1930. In un rapporto degli agenti di Ps di Città Alta del 4.4.1930, Bortolotti avrebbe avanzato contro l’amico Camillo Rusconi, residente a Tolone, l’accusa di antifascismo. Tale accusa, molto probabilmente infondata, genera una controversia, documentata da alcune lettere conservate nel fascicolo, sul vero autore dell’accusa stessa, indicato in Giulio Cortesi. Il 19.8.1930 gli agenti di Ps di Città Alta rettificano il loro primo rapporto scrivendo che le false informazioni su Rusconi erano state fornite al Presidente del gruppo rionale fascista di Città Alta da un’altra persona, appunto Giulio Cortesi, segretario del gruppo rionale fascista ‘G. Garibaldi’. Il 20.7.1930 Cortesi aveva infatti scritto una lettera alla Questura di Bergamo, nella quale afferma che Bortolotti gli aveva confidato che Rusconi teneva “una condotta politica riprovevole. Anzi mi specificava che oltre a qualificarsi vittima del regime espletava opera denigratoria e subdola nei riguardi del fascismo e dei suoi esponenti, le sue strane affermazioni mi lasciavano alquanto dubitoso e perplesso, ritengo il Rusconi incapace di simile cambiamento”. Il 23.7.1930 anche Bortolotti scriveva alla Questura una lettera, dattiloscritta e su carta intestata ‘Associazione Nazionale Combattenti Italiani. Federazione della Francia – zona Toulouse’ firmandosi quale presidente di tale sezione, nella quale smentiva di aver sollevato accuse, confermando invece di aver presentato Rusconi come ottimo italiano al Console di Tolosa e al segretario politico dei fasci di Guascogna e Linguadoca. Morto a Bergamo il 21.9.1972. Cpc, b. 773, 1929-1941. (R. Vittori)