Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Rocca del Colle / Brusaporto (Bg) il 28.7.1906, muratore, sospetto politico, risiede a Seriate in via Levate 27, fratello di Guido. Tra il 1938 e il 1939 è sotto le armi nel 5° Reggimento Alpini 'Edolo', ma nel periodo marzo-aprile 1939 è volontario a Tripoli in forza alla 24a Compagnia Genio del XX° Corpo d’Armata, che lascia alla fine di aprile 1939. L'apertura del fascicolo a suo carico deriva da una segnalazione da parte dell'Ufficio politico investigazioni (Upi) della 14 legione Mvsn, che il 24.1.1939 informa la Questura di Bergamo che la sera del 21.1.1939 verso le ore 21, nell’osteria gestita da Giuseppe Morosini, Borlotti, che sta usufruendo di una licenza, pronuncia le frasi “Viva Lenin -Viva la Russia” e che Il farmacista fascista e capo manipolo Guido Pelliccioli di Seriate, presente al fatto, avrebbe arrestato Borlotti consegnandolo ai Cc. Tuttavia, nel rapporto dei Cc del 26.1.1939 è contenuta una versione un po’ diversa e più dettagliata rispetto a quella dell'Upi. Pelliccioli interviene ma l'arresto avviene il giorno dopo ad opera dei Cc. Borlotti viene segnalato come persona di cattiva condotta morale, che ha condotto vita vagabonda anche all’estero (Germania, Olanda, Lussemburgo, Marocco francese). Borlotti convive con genitori, con due fratelli e una sorella. Ha piccoli precedenti penali. Dal settembre 1939 al 1941 si trova per lavoro a Villadossola. Non ci sono altre notizie. (R. Vittori)