Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Lonato (Bs) il 7.3.1885, risiede a Bergamo in via San Lazzaro 28, barbiere con locale in via Moroni 61, antifascista, confinato politico. Si sposa in seconde nozze con Maria Boninelli. Combatte nella Grande guerra come richiamato dal 24.2.1916 nel 1° Reggimento Fanteria. Prigioniero dopo la rotta di Caporetto, viene rimpatriato il 13.11.1918. Già diffidato il 17.5.1934 per maltrattamenti in famiglia e apprezzamenti sfavorevoli verso il regime, la sera del 20.8.1935, mentre si trova sulla soglia del suo negozio di barbiere in via Moroni 61, grida a voce alta “E’ ormai tempo di finirla di picchiare, verrà ancora Matteotti”. Viene subito redarguito da un fascista di passaggio e segnalato al gruppo rionale fascista 'Giulio Benedetti' dal fascista Alessandro Gazzo (b. 46). Viene arrestato il 30.9.1935. Essendo già stato diffidato, il 29.10.1935 la Commissione provinciale di Bergamo lo condanna ad un anno al confino politico, da scontare a Craco (Mt) fino al 30.9.1936. Durante il confino, il 14.10.1935 la moglie presenta istanza di liberazione, lamentando la grave situazione economica determinata dall’arresto e dalla mancata gestione del negozio di parrucchiere da parte del marito, che definisce politicamente “amorfo”, attribuendo all'abuso di alcool le frasi di critica al fascismo. Viene prosciolto condizionalmente il 22.5.1936 in occasione della proclamazione dell'impero e può rientrare a Bergamo. Con lui e la moglie convive Geatano Granelli, idraulico, nato il 14.9.1915 dal precedente matrimonio della moglie. Dopo la liberazione dal confino, Bresciani non da' luogo ad altri rimarchi e nel 1940 viene proposto per la radiazione, ma nel 1941 era ancora sorvegliato. Cpc, b. 833, 1935-1941. (R. Vittori)