Brignoli Michele Benedetto


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n. busta
20
n. fascicolo
613
Primo estremo
1937
Secondo estremo
1945
Cognome
Brignoli
Nome
Michele
Altri nomi
Benedetto
Presenza scheda biografica
Luogo di nascita
Data di nascita
1898/01/06
Luogo di morte
Croissy-sur-Celle (Francia)
Data di morte
1967/09/05
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
falegname
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Gazzaniga (Bg) il 6.1.1898, licenza elementare, falegname, comunista. Il padre Felice, trasferitosi negli Stati Uniti dalla fine degli anni Novanta, non ha più dato notizie di sé. Ha una sorella a Gazzaniga, Maria, sposata con Guerino Ferrari di Antonio, pollivendolo. Secondo la nota biografica della sua scheda aperta dalla polizia, Brignoli “è di scarsa educazione ed istruzione, avendo frequentato le prime classi elementari”. Dal 1917 presta servizio militare nel 5° Reggimento Alpini durante la prima guerra mondiale, congedandosi col grado di sergente. Non ha precedenti o pendenze penali. Emigra in Francia per ragioni di lavoro nel 1922 e prima di partire volontario per la Spagna nell'ottobre 1936, risiedeva ad Argenteuil, dove viveva con un figlio, Roberto, con il quale è ritratto in una foto dell'8.10.1929 conservata nel fascicolo. Nella documentazione non ci sono informazioni sulla madre del bambino. E' un amico e compaesano di Brignoli, e cioè l'imbianchino Aristide Mismetti (di Giovanni Battista e Giuseppina Gualberti, nato a Gazzaniga il 23.11.1895) che, rientrato a Gazzaniga nel maggio 1937 per i funerali di sua madre, comunica alla madre di Brignoli che il figlio si trova in Spagna. L'indirizzo parigino di Mismetti, rue Richelieu 108, è quello al quale Brignoli si fa indirizzare la corrispondenza. Solo nell’ottobre 1937 l’Ambasciata italiana a Parigi informa il Ministero degli Interni che Brignoli è volontario con le truppe anti-franchiste. Fino all’agosto 1937 si trova nella Brigata Garibaldi. Gli informatori fascisti segnalano un'altra amicizia bergamasca di Brignoli in Francia, quella con il coetaneo e compaesano Angelo Magni (di Giovanni e Angela Gusmini, nato a Gazzaniga il 4.8.1898) che vive ad Argenteuil in rue Felifeu 41, di “dubbia fede politica”, e con sua moglie “madame Magni”, cioè con Giuseppina Marchesi Crociati (fu Battista, nata a Oneta l'8.7.1903), i quali, come informa una nota del Cpc del 23.9.1937, si prestano per il recapito e la rimessa di denaro a parenti di sovversivi che si trovano a combattere in Spagna. Infatti il prefetto di Bergamo informa la Polizia Politica del sequestro di un vaglia internazionale di 200 lire intestato alla madre di Brignoli, Teresa Bonomi, inviato da Angelo Magni perché si sospetta trattarsi di una somma di denaro inviata dal Soccorso Rosso Internazionale ai parenti dei miliziani antifascisti. In un' altra nota del 21.5.1937 il Ministero degli Interni comunica alla Prefettura di Bergamo che Brignoli ha affidato il figlio Roberto ai coniugi Magni e che la madre del Brignoli ha ricevuto altri due vaglia, uno di 88 lire e l’altro di 100, spediti dalla moglie di Magni. Una nota del 31.3.1938 del Ministero degli Interni, che l'ha a sua volta ricevuta dal Consolato italiano di Salamanca, conferma la presenza in Spagna di Brignoli. Un'ulteriore nota del 9.1.1939 informa che Brignoli “presta servizio col grado di tenente nella 12a Brigata internazionale ‘Garibaldi’, di cui è uno dei più anziani componenti. Nel febbraio 1937 viene ferito al collo durante la battaglia del Jarama, mentre sul ponte di Arganda sta difendendo la posizione con la sua compagnia. Nel 1938 il suo nome viene inserito in BR e nel 1939 in RF per arresto. Il 16.1.1939 i Cc di Bergamo informano la Questura che pochi giorni prima, il 27.12.1938, la madre di Brignoli ha ricevuto da Argenteuil una lettera scritta in francese dal nipote Roberto Brignoli, figlio di Michele, in cui si dice che entro il gennaio 1939 padre e figlio si recheranno in America con passaporto già concesso, ma i Cc dubitano della veridicità di questa informazione, ritenendo si tratti di un depistaggio. Dal 18.4.1939 in poi non ci sono ulteriori notizie, fino a quando il 27.8.1943 viene comunicato l'arresto di Brignoli, avvenuto alla frontiera di Bardonecchia il 15.7.1943, mentre rientrava in Italia grazie al foglio di via n. 1053 rilasciato dal Consolato italiano di Parigi il 12.7.1943 per il suo rimpatrio. Da Bardonecchia viene tradotto in treno a Bergamo. Il 6.8.1943 viene interrogato presso la Questura di Bergamo, dove dichiara tra l’altro che “[..] oltre 20 anni fa espatriai in Francia per lavoro, e tranne una breve parentesi di tre anni trascorsa in America, soggiornai in Francia sempre ad Argenteuil. Non feci mai parte di associazioni politiche, né fui iscritto a partiti. Nel 1936, in seguito all’occupazione delle fabbriche in Francia, rimasi disoccupato e perciò aderii all’invito dell’ambasciata spagnola di recarmi in Spagna per istruire i volontari. Successivamente però, nel 1936, avendo capito che trattavasi di una guerra politica, rinunziai all’incarico e ritornai in Francia a Argenteuil, dove sono stato fino allo scorso novembre, quando fui internato a Turel (Tourelles). Quivi sono stato circa 7 mesi e poi su mia richiesta sono stato rimpatriato”. In seguito a disposizioni ministeriali viene rimesso in libertà il 22.8.1943, ma è sottoposto a vigilanza. Prende residenza nella casa di famiglia a Gazzaniga in via Piccinini 4. Una fonte ulteriore di notizie sulle vicende di Brignoli è costituita dalle carte del fondo Aicvas conservate a Milano presso l’archivio Insmli, apprendiamo ulteriori notizie su Brignoli. Tali carte confermano e integrano le informazioni contenute nel fascicolo conservato presso l'Archivio di Stato di Bergamo. Così, Brignoli emigra in Francia nel 1922 e risiede ad Argenteuil. Per tre anni si trasferisce negli Usa raggiungendo il padre, che vi si era stabilito agli inizi del secolo. Rientrato in Francia, nell’ottobre 1936 decide di andare in Spagna e affida il figlio dodicenne ad Angelo Magni di Argenteuil. Si arruola nel Battaglione 'Garibaldi', 4° compagnia, dove ha il grado di sergente. Promosso tenente è assegnato al comando di plotone. Nel corso della battaglia del Jarama rileva le posizioni del battaglione franco-belga sul ponte di Arganda e rimane ferito nel corso della battaglia. Ricoverato in ospedale, nonostante la ferita ottiene di poter partecipare alla battaglia di Guadalajara, nel contesto della quale, per la difesa di Brihuega, con i suoi uomini contribuisce in modo determinante alla presa del Castello di Ibarra. A proposito della battaglia di Gaudalajara, nel suo libro del 1974 'La Spagna brucia', Giacomo Calandrone afferma che il 15.3.1937 l’azione per la conquista del Palacio de Ibarra vede protagonista il gruppo di sessanta garibaldini al comando del tenente Brignoli, che Calandrone erroneamente identifica come Domenico, mentre si tratta appunto di Michele, che a p.112 viene definito “un falegname bergamasco emigrato da molti anni a Parigi, che sa combattere meglio dei generali del littorio”. Nominato capitano di compagnia, nell’aprile 1937 Brignoli è ferito gravemente da una scheggia di mortaio a Morata de Tajuña e questa volta, dopo le cure in ospedale, viene fatto rientrare a Parigi anziché al fronte. In seguito all’occupazione nazista della Francia entra nella Resistenza francese. Nel 1942 è arrestato a Parigi e detenuto nel forte di Tourelles, dal quale chiede il rimpatrio. Tradotto a Bergamo alla fine del luglio 1943, viene rilasciato dopo interrogatorio il 27.8.1943, una liberazione resa possibile dalla caduta del fascismo il 25.7.1943. Sul ruolo di Brignoli nella resistenza in bergamasca, qualche breve cenno è fornito da Angelo Bendotti nel suo libro 'Banditen. Uomini e donne nella resistenza bergamasca', dove alle pp. 25 e 26 riferisce di quanto scrive un giovane resistente bergamasco, Giuseppe Brighenti, che nelle sue memorie racconta delle sue impressioni al momento dell'incontro della sua formazione partigiana con Brignoli, 'il rosso di Spagna'. Dopo la fine della guerra ritorna in Francia, nel 1965 si sposa con Giuseppina Marchesi, rimasta vedova, alla quale aveva affidato il figlio Roberto nel 1936. Muore il 5.9.1967 a Croissy-sur-Celle (dipartimento Oise, regione Haute France), un piccolo borgo tra Parigi e Amiens. Nel fascicolo sono conservate alcune sue fotografie. Cpc, b. 840, 1937-1943. (R. Vittori)
Familiari
Brignoli Felice (padre)
Nato nel 1872, operaio.
Bonomi Teresa (madre)
fu Benedetto, nata nel 1868.
Brignoli Maria (sorella)
Risiede a Gazzaniga ed è sposata con il pollivendolo Guerino Ferrari, di Antonio
Brignoli Roberto (figlio)
Marchesi Giuseppina (moglie)
Luoghi di residenza
Gazzaniga Lombardia Italia (1898 - 1922) Argenteuil Francia (1922 - )
Fatti notevoli
Nell'ottobre 1936 si arruola come volontario per il fronte anti-franchista in Spagna; inquadrato nel battaglione Garibaldi, 4^ compagnia col grado di sergente. Si distingue per coraggio e capacità militari in particolare nella presa del castello di Ibarra a Guadaljara. Sarà nominato tenente, comandante di compagnia.
Relaz. con altri soggetti
Magni Angelo (militanza politica)
In rubrica di frontiera
In bollettino ricerche
Informazioni
1938
Esclusione dallo schedario
no
Documentazione allegata
(fotografia con la data dell'8.10.1929 di Brignoli con il figlioletto Roberto.) (2 copie di una foto ritratto) (Verbale dell’interrogatorio di Brignoli nella Questura di Bergamo del 6-8-1943) (Carta annonaria individuale per pane e generi di minestra valida per i mesi da luglio a ottobre 1943.) (Foglio di via n. 1053 per Brignoli, rilasciato del Consolato italiano a di Parigi il 12.7.1943 per il suo rimpatrio a Gazzaniga, con la foto tessera in alto a destra.)
Altre fonti archivistiche
(ACS-CPC) Archivio centrale dello Stato (Roma), Casellario Politico Centrale
Busta 840, Fascicolo
Riferimenti bibliografici
Calandrone 1974
riferimento pp. 110-113
Cefis 2013
riferimento pp. 73-75
K1B45 1976
riferimento pp. 77-78
Brighenti, Cordioli 1976
riferimento pp. 82-83.
Longo 1972
riferimento pp. 243 e sgg.
Bendotti 2015
riferimento pp. 25-26.