Brini Gioacchino


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n. busta
20
n. fascicolo
615
Primo estremo
1930
Secondo estremo
1941
Cognome
Brini
Nome
Gioacchino
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1902/03/11
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
operaio
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Carenno (Bg) il 3.11.1902, residente a Milano, antifascista, muratore, sposato con Maria Rosa, ha tre figli: Rina, Albino, Maddalena. Il 13.4.1930 a Carenno, oltre ad insultare Mussolini canta ‘Bandiera rossa’ con il compaesano Isidoro Rosa, entrambi in stato di ubriachezza. Redarguiti dal segretario politico del fascio locale, Domenico Francesco Rota, e dal milite della Mvsn Lugi Rigamonti, i due amici reagiscono e aiutati dal padre di Brini, Giuseppe, malmenano il segretario, infliggendogli lesioni guaribili in 16 giorni. Nel tafferuglio è coinvolta anche la madre di Gioacchino Brini, Maria Colombo. Il padre e la madre di Brini vengono subito arrestati dai Cc di Calolziocorte (Bg) mentre Brini e Rosa, latitanti, vengono arrestati nei giorni successivi. Vengono tutti denunciati: Brini e Rosa sono imputati in base all'articolo 9 della legge del 24.12.1925 sui canti sovversivi; Brini, Rosa e il padre di Brini vengono imputati in base all'articolo 372 del Codice penale per le percosse ai danni di Rota e la madre di Brini per complicità nel reato di lesioni. I Cc diBergamo provvedono subito a raccogliere informazioni su Brini e il 19.4.1930 le trasmettono alla Questura di Bergamo, secondo le quali nel 1928 Brini, antifascista, mentre si trovava in Svizzera, era abbonato a un giornale sovversivo e faceva propaganda in tal senso tra i connazionali e per questo era stato richiamato dal Vice-consolato di Coira. Lo stesso anno, rientrato a Carenno, in casa del cognato Vincenzo Bonaiti (nato a Carenno il 31.8.1894, marito di sua sorella Cleofe Graziosa), canta 'Bandiera rossa', cercando di far cantare la canzone anche a Marino Scola (di Giuseppe e Delfina Rigamonti, nato a Carenno il 27.11.1900), iscritto al Pnf. Il procedimento penale, del 23.5.1930, porta alla condanna di Brini e Rosa di 8 mesi di reclusione e 500 lire di multa per le offese a Mussolini e le lesioni, a 4 mesi di reclusione per il padre di Brini per le lesioni e all'assoluzione della madre di Brini per la complicità nelle lesioni. Almeno dal 1936 risulta occupato a Milano alla OM di via P. Leoni 18. Nel 1941 risulta di buona condotta ma ancora di sentimenti contrari al fascismo. (R. Vittori)
Familiari
Brini Giuseppe (padre)
Nato a Carenno il 18.10.1869.
Colombo Maria (madre)
Rosa Maria (moglie)
fu Pietro, casalinga.
Brini Rina (figlia)
Nata il 15.9.1929.
Brini Albino (figlio)
Nato il 16.10.1930.
Brini Maddalena (figlia)
Nata il 3.1.1937.
Brini Salvatore (fratello)
Nato a Carenno il 9.12.1898.
Brini Cleofe Graziosa (sorella)
Nata a Carenno il 14.11.1900, sposata con Vincenzo Bonaiti.
Luoghi di residenza
Carenno Lombardia Italia (1902 - ) Milano Lombardia Italia
Fatti notevoli
1930/04/13
Il 13.4.1930, a Carenno, Brini e suo padre Pietro, con Isodoro Rosa, ubriachi, cantano 'Bandiera rossa' e urlano offese a Mussolini. Redarguiti dal segretario politico del fascio locale, Domenico Francesco Rota e dal milite Mvsn Luigi Rigamonti, reagiscono malmenando il segretario che riporta lesioni guaribili in 10 giorni.
Sanzioni subite
diffida (1930/03/25 - )
Diffida per canto sovversivo, ingiurie al capo del governo.
carcere (1930 - )
Condanna al carcere per 8 mesi e alla multa di 500 lire per il reato di offese al capo del governo e per lesioni.
Relaz. con altri soggetti
Rosa Isidoro
ASBg, Sovversivi
In rubrica di frontiera
no
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
no
Documentazione allegata
fotografia da documento identificativo
Altre fonti archivistiche
(ACS-CPC) Archivio centrale dello Stato (Roma), Casellario Politico Centrale
Busta 842, Fascicolo