Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Carenno (Bg) il 3.11.1902, residente a Milano, antifascista, muratore, sposato con Maria Rosa, ha tre figli: Rina, Albino, Maddalena. Il 13.4.1930 a Carenno, oltre ad insultare Mussolini canta ‘Bandiera rossa’ con il compaesano Isidoro Rosa, entrambi in stato di ubriachezza. Redarguiti dal segretario politico del fascio locale, Domenico Francesco Rota, e dal milite della Mvsn Lugi Rigamonti, i due amici reagiscono e aiutati dal padre di Brini, Giuseppe, malmenano il segretario, infliggendogli lesioni guaribili in 16 giorni. Nel tafferuglio è coinvolta anche la madre di Gioacchino Brini, Maria Colombo. Il padre e la madre di Brini vengono subito arrestati dai Cc di Calolziocorte (Bg) mentre Brini e Rosa, latitanti, vengono arrestati nei giorni successivi. Vengono tutti denunciati: Brini e Rosa sono imputati in base all'articolo 9 della legge del 24.12.1925 sui canti sovversivi; Brini, Rosa e il padre di Brini vengono imputati in base all'articolo 372 del Codice penale per le percosse ai danni di Rota e la madre di Brini per complicità nel reato di lesioni. I Cc diBergamo provvedono subito a raccogliere informazioni su Brini e il 19.4.1930 le trasmettono alla Questura di Bergamo, secondo le quali nel 1928 Brini, antifascista, mentre si trovava in Svizzera, era abbonato a un giornale sovversivo e faceva propaganda in tal senso tra i connazionali e per questo era stato richiamato dal Vice-consolato di Coira. Lo stesso anno, rientrato a Carenno, in casa del cognato Vincenzo Bonaiti (nato a Carenno il 31.8.1894, marito di sua sorella Cleofe Graziosa), canta 'Bandiera rossa', cercando di far cantare la canzone anche a Marino Scola (di Giuseppe e Delfina Rigamonti, nato a Carenno il 27.11.1900), iscritto al Pnf. Il procedimento penale, del 23.5.1930, porta alla condanna di Brini e Rosa di 8 mesi di reclusione e 500 lire di multa per le offese a Mussolini e le lesioni, a 4 mesi di reclusione per il padre di Brini per le lesioni e all'assoluzione della madre di Brini per la complicità nelle lesioni. Almeno dal 1936 risulta occupato a Milano alla OM di via P. Leoni 18. Nel 1941 risulta di buona condotta ma ancora di sentimenti contrari al fascismo. (R. Vittori)