Profilo sintetico riassuntivo
Nata ad Albino (Bg) il 4.7.1893, ivi residente, nubile, filatrice. Con Angela Elisabetta Moroni, Angela Noris, Emma Barcella, Maria Cuter, Egidia Camozzi, Teresa Fogaccia, Maria Belotti, Ida Testa, è una delle organizzatrici dello sciopero che si verifica tra il 22 e il 23.5.1931 tra le operaie del cotonificio Honegger di Albino; inoltre, all’arrivo dei Cc in fabbrica, istiga le compagne alla resistenza passiva di fronte allo sgombero ordinato dall’autorità. Il questore di Bergamo, Guarducci, temendo che dietro le agitazioni operaie di Albino, Gazzaniga, Nembro ci fosse un vero e proprio movimento sedizioso, che andava “arginato in tempo con provvedimenti di rigore ed esemplari”, propone per queste operaie un severo provvedimento di polizia. Dopo l’intervento dei Cc, Brugali viene arrestata e denunciata, come risulta dal rapporto dei Cc di Albino del 27.5.1931 firmato dal vicebrigadiere a piedi Oreste Marinelli. La Commissione Provinciale per il confino di polizia si riunisce con inusuale tempestività già il giorno dopo, 24.5.1931, condannando Brugali a un anno di confino a Nuoro. Tuttavia, su richiesta delle imputate e in base alle indagini condotte dai Cc, già il 2.6.1931 i provvedimenti del confino e dell'ammonizione vengono revocati. Inoltre, anche per l'intercessione del segretario della Federazione fascista di Bergamo e del prefetto Terzi, che propongono alla Commissione Provinciale un atto di clemenza, la richiesta di condono viene accolta il 15.6.1931 per tutte le 5 operaie coinvolte. Infatti, in base all'inchiesta condotta dai Cc, la Commissione viene indotta ad annullare la condanna al confino, del tutto spropositata rispetto alla reale portata dell'episodio. Secondo la storica Anna Cento Bull, l’astensione dal lavoro che ha coinvolto 600 operaie dello stabilimento Honegger di Albino, è stata causata dall’ “eccessivo numero di telai assegnati ad ogni lavorante, al licenziamento di una di esse, e all’arbitraria diminuzione delle paghe del reparto tessitura avvenuta nella misura del 30%. In questa occasione intervenne un commissario di pubblica sicurezza con ufficiali e militi; cinque operaie furono arrestate, denunciate e successivamente assegnate al confino a Nuoro”. Questi dati sono ricavati dalla relazione del prefetto di Bergamo al Ministero, cfr. ACS, Ministero degli Interni, DGPS (Divisione Affari generali e Riservati), Sez. II, cat. C1, anni 1930-33 (Provincia di Bergamo), buste 42, 49, 50 (agitazioni operaie). (R. Vittori)