Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Bergamo l' 8.11.1914, antifascista. Anche il padre Luigi, noto antifascista liberale, e il fratello Eugenio sono inclusi nell'elenco dei sovversivi. Viene arrestato l’11.10.1941 con il fratello Eugenio, Giuseppe Taino e Virgilio Caffi per atti sovversivi (scritti antifasciste sui muri di Bergamo, danneggiamento e imbrattamento del monumento agli 'eroi della Rivoluzione fascista'). Il 3.3.1942, con sentenza n. 99, viene assolto dal Tribunale Speciale per insufficienza di prove. Il 10.3.1942 la Questura di Roma avvisa dell'assoluzione quella di Bergamo, informando che Bruni è stato scarcerato e che il 6.3.1942 è stato munito di foglio di via con l’obbligo di presentarsi alla Questura della città natale entro 2 giorni, ciò che avviene la mattina dell’8 marzo. Pochi giorni dopo, e cioè il 16.3.1942, viene ricoverato presso l'Ospedale Psichiatrico Provinciale di Bergamo, il cui direttore prof. Alberto Rostan informa il questore locale del ricovero. Nonostante l'assoluzione e le non buone condizioni di salute, la Questura di Bergamo lo inserisce nell'elenco "delle persone da arrestarsi in determinate circostanze". Dopo l'8.9.1943 col fratello Eugenio decide di unirsi alle prime formazioni partigiane e già nel settembre 1943 raggiunge la banda 'Carlo Pisacane' di Ettore Tulli e successivamente, dopo la dispersione della banda, i due fratelli Bruni cercano di raggiungere le formazioni presenti in Val Cannobina, intorno al Lago Maggiore. Lungo il percorso, però, nel maggio 1944 vengono intercettati dalle guardie forestali fasciste nei pressi di Luino e consegnati alle SS. Dopo essere stati portati nel carcere di San Vittore a Milano il 19.7.1944, il 9.10.1944 vengono avviati al campo di concentramento e di transito di Bolzano-Gries e il mese successivo deportati a Dachau, dove Roberto muore di stenti e di tifo petecchiale il 13.2.1945. Cpc, b. 863, 1942-1942. (R. Vittori)