Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Sarnico (Bg) il 4.11.1889, ragioniere, fascista espulso dal partito, risiede a Bergamo in viale Roma 10. Il 26.12.1935 avrebbe affermato pubblicamente 1) che la Milizia fascista (Mvsn) è inutile perché esiste già l’esercito e la milizia comporta solo spese ingenti per il suo mantenimento; 2) che il centurione Oscar Gmur, milite stipendiato della Milizia “al momento della partenza per l’A.O. aveva cercato ogni mezzo per farsi eliminare; questo per dare un esempio pratico della Milizia; 3) che alle donne che lo rimproveravano di non tenere ritratto del duce in casa, mentre l’aveva nello studio, rispondeva che lo comprassero a loro spese. Dopo alcune indagini i Cc accertano che Buelli è un amministratore di stabili e che le frasi citate sono state pronunciate il 26.12.1935 alla presenza della domestica Angela Lorandi (nata il 17.8.1892 a Sellere di Lovere) e di Attilia Tonsi (nata l' 8.1.1909 a Pisogne, residente a Bergamo in via Sant' Alessandro 110). Di Buelli si dice che sia "esoso cogli inquilini". Le indagini su di lui vengono richieste formalmente dalla Federazione fascista di Bergamo con una lettera del 26.1.1936, in cui si citano i suoi giudizi negativi sulla Milizia, i suoi "pessimi" precedenti morali, che inducono a definirlo un “degenerato, un essere immorale e senza scrupoli”, già espulso dal Pnf nel 1929 da Achille Starace allora Commissario straordinario della Federazione Fascista milanese, dove Buelli era iscritto, “perché indegno di militare nelle file del PNF”. Svolge attività di amministratore di una società immobiliare di viale Roma e in tale qualità avrebbe tenuto comportamenti scorretti verso signore e signorine. Ha convissuto con la moglie del fascista Galimberti di Scanzorosciate (Bg), da cui ha avuto un figlio che ha fatto denunciare come figlio illegittimo del Galimberti. Questi, in Congo per lavoro, deve rientrare e fare lunghe pratiche per la revoca di tale atto. Nel 1938 vive a Paratico (Bs) come conduttore di un fondo agricolo. I Cc, con una nota dattiloscritta non datata, comunicano che le frasi pronunciate dal Buelli non costituiscono prova sufficiente per una diffida nei suoi confronti. Radiato il 9.6.1938. (R. Vittori)