Profilo sintetico riassuntivo
Nato il 5.6.1907 a Bergamo, dove risiede in via Broseta 3, cantante lirico (baritono), antifascista, espulso dal Pnf nel giugno 1939 per offese alla persona del duce, condannato il 9.3.1942 dal Tribunale Speciale a 4 anni di reclusione insieme a Giuseppe Taino ed Eugenio Bruni per avere “in concorso fra loro, mediante scritte murali, praticate in Bergamo dal novembre 1940 all’ottobre 1941 svolta propaganda per distruggere e deprimere il sentimento nazionale” e, insieme a Roberto Bruni e Gino Antonucci, per aver imbrattato l’effigie del duce “posta sull’Ara dei Caduti fascisti di Bergamo”. Dal carcere chiede di poter tenere corrispondenza con i genitori e la sorella, oltre alle zie Anna Caffi ed Elisa Botti, entrambe residenti a Bergamo in via Sant’Alessandro, rispettivamente ai nn. 59 e 74. Viene scarcerato dal carcere di San Gimignano (Si) il 19.8.1943, con la prescrizione di presentarsi entro due giorni alla Questura di Bergamo passando per Empoli. Dopo l'8.9.1943, col nome di battaglia di "Gino", Caffi è tra gli organizzatori di un gruppo partigiano a Bruntino (Bg), poi confluito nella brigata Valbrembo delle Fiamme Verdi, attiva nella bassa e media Val Brembana. Cpc, b. 928, 1942-1942. (R. Vittori)