Profilo sintetico riassuntivo
Nato ad Almenno San Salvatore (Bg) il 6.2.1885. Nel corso della prima guerra mondiale viene arrestato e condannato con l'accusa, forse infondata, di essere una spia a favore degli austriaci, cioè come uno dei 5 militari (di cui 4 marinai) coinvolti nel presunto attentato che il 27.9.1915 porta all’affondamento della nave 'Benedetto-Brin', avvenuto a Brindisi il 27.9.1915. Per questo viene detenuto nelle carceri di Rovigo. Il 5.12.1938 viene assegnato al confino per 2 anni, ma l’esecuzione della pena viene tenuta in sospeso perché nel frattempo si sono aggiunti altri ordini di cattura. All’inizio del 1940, come misura preventiva dati i suoi precedenti, viene condannato a 9 mesi di prigione, scontati nelle carceri giudiziarie di Bergamo, come informa infatti la nota su carta intestata ‘Ministero della Guerra - Contro-Spionaggio Militare e Servizi Speciali (C.S.M.S.S.) - Centro’, inviata da Milano il 17.6.1940, alla Questura di Bergamo ed avente per oggetto: ‘provvedimenti da adottare durante il periodo di sicurezza od all’atto della mobilitazione’: “Morlotti Cesare fu Beniamino - detenuto nelle carceri giudiziarie di Bergamo per scontare mesi nove di reclusione, pena che sarà ultimata il 19 ottobre 1940. Il Maggiore dei CC.RR. Capo Centro Erminio Cavallero”. All’approssimarsi della conclusione del periodo di carcere, una nota indirizzata alla Questura di Bergamo del 17.10.1940 informa che Morlotti inizierà a scontare la pena del confino “tra circa 18 mesi”. Morlotti viene internato presso la colonia dell’isola di Gorgona (Li), secondo un provvedimento disposto dal Ministero di Grazia e Giustizia. Nell’aprile 1943 una delle sorelle di Morlotti fa istanza al Duce per la revoca del provvedimento di internamento: con documento catalogato “Segreto” del Comando Supremo del S.I.M. di Milano, datato 19.5.1943, l’istanza è respinta “trattandosi di agente ‘accertato’ di spionaggio”. Sulla sua scheda segnaletica, oltre alla fotografia sono indicati solo i recapiti di Morlotti nel corso del tempo: Almenno San Salvatore; Milano, Piazza Risorgimento 6 presso Minardi; Bergamo, via Moroni presso Colleoni; senza fissa dimora; detenuto a Rovigo; Bergamo, via Spaventa 9/11; carceri giudiziarie di Bergamo. Nel fascicolo è conservata una scheda segnaletica con fotografia che lo ritrae di profilo con la giacca a righe da carcerato. (G. Mangini, R. Vittori)