Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Spirano (Bg) il 18.5.1911, bracciante, manovale, ex combattente in Aoi, iscritto al Pnf. Nelle carte di polizia viene definito antimilitarista perché il 27.5.1940, ubriaco, nel bar trattoria di Enrichetta Moriggi a Spirano, piazza Vittorio Emanuele II 3, affronta l’aspirante ufficiale di complemento Arturo Ferrari di Spirano (nato il 12.8.1917), in licenza a casa e in procinto di partire per il 24° Reggimento Fanteria di stanza a Postumia, apostrofandolo così: “Si parte? Brutti lazzaroni d’Ufficiali. Gli Ufficiali devono andare avanti perché sono quelli che vogliono la guerra. Vigliacco, traditore della patria”. L’ufficiale, dopo aver redarguito il Murnigotti, esce dal locale per recarsi al centralino telefonico e avvisare i Cc, ma Murnigotti lo segue e inveisce nuovamente contro di lui dicendo “Lazzarone, non mi fai paura” e nel contempo lo colpisce con un pugno facendogli cadere per terra il berretto. Intervenute altre persone, queste colpiscono l’aggressore “con pugni e schiaffi”, mentre l’ufficiale si allontana, facendo recapitare un biglietto al segretario politico fascista di Spirano comunicandogli l’accaduto. Arrestato, il 25.10.1940 viene condannato perché “pericoloso per l’ordine nazionale” a un anno di confino dalla Commissione Provinciale per il confino di polizia di Bergamo, composta dal prefetto Giuseppe Ballero, dal procuratore del Re Francesco Calcaterra, dal questore Giuseppe Pumo, dal console Mvsn Guglielmo Biondi e dal comandante gruppo Cc Giovanni Pontoglio. Inviato alla colonia di Pisticci (Mt), vi giunge il 28.11.1940. Ammalatosi di una acuta forma di congiuntivite, nel gennaio 1941 Murnigotti, “previo atto di sottomissione”, inoltra la domanda di commutazione della pena del confino in ammonizione, per i motivi di salute e per le precarie condizioni della moglie Maria Mosconi, operaia, e della figlia Maria, nata appena il 16.1.1941 (come riferisce il Ministero degli Interni-AGR, sez. I del 16.1.1941 al prefetto di Bergamo). Con un telegramma del 24.2.1941 (n. 10734/793) il Ministero dell’Interno acconsente alla commutazione del confino in ammonizione e Murnigotti viene liberato il 27.2.1941. Il 5.12.1946, L'ultimo documento del fascicolo risale al 5.12.1946. Si tratta di una lettera scritta su carta intestata dall’ A.P.P.I.A. – Associazione Perseguitati Politici Italiani Antifascisti - Direzione provinciale - Bergamo, con cui viene chiesto al questore se Pietro Valsecchi fu Giuseppe, Cristoforo Bresciani fu Pietro e appunto Mario Murnigotti fu Pietro, siano stati schedati come antifascisti e se abbiano riportato condanne per motivi di ordine comune. Nel fascicolo è conservata una foto di Murnigotti in triplice posa scattata il 12.11.1940, poco prima di partire per il confino. (G. Mangini, R. Vittori)