Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Spirano (Bg) il 20.3.1889, contadino e intagliatore di legno. Partecipa alla prima guerra mondiale, nel corso della quale viene condannato due volte dal Tribunale Militare di Guerra dell’VIII Corpo d’Armata, nel 1916 e nel 1917, in entrambi i casi per diserzione. Arrestato e denunciato il 23.6.1925 per offese al capo del governo, viene liberato per amnistia nel luglio successivo e il 15.12.1925 il Tribunale di Milano dichiara formalmente non luogo a procedere nei suoi confronti, dato che l’azione penale era stata estinta dall’amnistia e per questo radiato nel 1933. Il 28.10.1936 viene fermato a Spirano perché, per le vie del paese, grida “Abbasso Mussolini - Abbasso l’Italia”. Il 17.11.1936, in vista della riunione della Commissione Provinciale per il confino di polizia, il questore di Bergamo predispone per il prefetto una memoria su Nicoli, in cui vengono ricostruiti i suoi precedenti e, a proposito delle due condanne inflitte dal Tribunale Militare di Guerra, il questore scrive: “Vero è che egli nella sentenza pronunziata nel 1916 dal tribunale Militare veniva riconosciuto parzialmente infermo di mente, ma è altrettanto vero che egli non ha dato mai segni di squilibrio mentale, e solo quando è ubriaco cade in uno stato d’incoscienza”, per questo viene ritenuto “pericoloso per l’ordine pubblico” ma qualificato come apolitico e non come antifascista perché alcoolizzato e per i suoi disturbi psichici. Nicoli viene però deferito al Tribunale Speciale, che il 27.11.1936 lo condanna al confino per 4 anni a Taurianova (Rc). Prosciolto con la condizionale e liberato il 20.3.1937 in occasione della nascita del principe Vittorio Emanuele di Savoia, figlio di Umberto di Savoia e di Maria José del Belgio, è però trattenuto in carcere per un certo periodo per contravvenzione agli obblighi del confino. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia in doppia posa, realizzata il 10.11.1936. Cpc, b. 3537, 1926-1936. ACS, Confino Politico, b. 712, fasc. 10899. (G. Mangini, R. Vittori)