Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Berbenno (Bg) il 12.11.1900, muratore, socialista, licenza elementare, celibe, riformato dal servizio militare per gracile costituzione, risiede in frazione Cà Passero di Berbenno. Ogni anno si trasferisce in Svizzera come lavoratore stagionale e rientra a Berbenno per 2 o 3 mesi durante l'inverno. Il 14.3.1926, insieme al fratello minore Andrea, sulla piazza di Berbenno canta ‘Bandiera rossa’ sotto l’abitazione del sindaco, cavalier Giovanni Salvi, all’indirizzo del quale i 2 fratelli rivolgono anche degli insulti. Il fatto viene denunciato ai Cc di Almenno San Salvatore (Bg) appunto dal Salvi, che è anche segretario politico della sezione fascista del paese. I Cc di Almenno si recano subito a Berbenno e raccolgono anche la testimonianza di Enrico Vanotti, fascista e milite della Mvsn, di 20 anni, il quale afferma che Battista Offredi “teneva un contegno provocante”. Mentre il fratello Andrea fugge, Battista viene arrestato dai Cc (il maresciallo maggiore Pietro Tagliani, comandante della stazione, l’appuntato Domenico Mangione e il carabiniere Davide Garbelli) e denunciato all’autorità giudiziaria per grida sediziose. Emigra in Svizzera, stabilendosi nei dintorni di Neuchâtel, poi in Francia, dove trascorre l’inverno 1927-28 a Grasse. Inserito in BR il 19.7.1928 per ‘rintraccio e vigilanza’. Dal 1931 alla fine del 1942 risiede a Digione, in rue d’Auville 10. Nell’agosto 1943 viene segnalato presente da pochi mesi nel Campo Lavoratori Italiani di Marienau (Forbach), nei pressi di Saarbrücken (Germania), mentre a Digione sono rimasti la moglie e i tre figli. Cpc, b. 3581, 1928-1943. (G. Mangini, R. Vittori)