Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Pino (Va) il 7.9.1895, residente a Bergamo via Carnovali 7 nelle case popolari, muratore, militante comunista, ex-combattente nella prima guerra mondiale. Sposato con Alessandra Cattaneo, ha tre figli. Residente a Zanica (Bg), si trasferisce a Bergamo nell’agosto 1917, dove inizialmente risiede in via Luzzatti 49 nelle case popolari del quartiere Malpensata, nell’appartamento di sua madre. Diviene comunista frequentando soprattutto Alessandro Caglioni, inizialmente segretario della locale sezione del Partito Comunista, del quale è collaboratore; è in relazione anche con Achille Stuani, fiduciario del partito a Caravaggio. Ha preso parte a tutte le riunioni del partito e aderisce alla 3a Internazionale Comunista. In una perquisizione effettuata a casa sua nel 1923 (via Malpensata 8) sono ritrovati 2 caricatori con proiettili, non denunciati, 2 numeri della «Rassegna Comunista», 3 circolari del Partito Comunista, un numero del «Lavoratore» di Trieste. Sono presenti anche i libri contabili della sezione del partito, che però vengono individuati in un secondo momento, dato che Oldani li aveva nascosti nel doppio fondo di un cassetto. Sottoposto a interrogatorio stringente, ammette di essere il segretario della sezione bergamasca del Pci e finisce per confessare il nascondiglio dei registri del partito, anche se una sua sorella, dopo la perquisizione, li aveva trasferiti presso l’abitazione di un’altra sorella, dove infine vengono rintracciati. Il 14.2.1923, il giorno stesso del suo arresto, il questore di Bergamo scrive al Procuratore del Re di Bergamo: “L’Oldani, a me ed al Commissario dr. De Franceschi, non ha potuto smentire di essere segretario della sezione bergamasca del partito comunista: ha pertanto diramato ai soci della sezione le circolari, le direttive che la Federazione, e per essa il Caglioni, gli hanno comunicate, e poiché è fuori di dubbio che esse circolari e direttive avevano carattere rivoluzionario e sedizioso, che eccitavano all’insurrezione contro i poteri dello Stato, la forma del governo”. Pertanto, Oldani viene ritenuto responsabile dei reati previsti dagli art. 246, 247, 251, in rapporto agli art. 118 n. 3, 120 del Codice Penale.
Nel fascicolo sono conservati:
a. tessera del Partito Comunista d’Italia - (Sezione dell’Internazionale Comunista), timbro di inchiostro rosso della Federazione Provinciale Comunista - Bergamo, tessera n° 5787 del 1922, firmata dal titolare e dal segretario della sezione Angelo Foppa (b. 41), pagata fino al mese di novembre;
b. tessera 1922, n° 37109, dell’Associazione Nazionale Inquilini, Lega di Malpensata, timbro in inchiostro rosso ‘Lega Nazionale Proletaria Inquilini - Segretariato di Bergamo- S. Orsola n. 7 - Camera del Lavoro’;
c. tessera Federazione Italiana Operai Edili - Tessera Internazionale Interinale - N° centrale 581658, n° sezionale 214, iscritto l’1.5.1922 a Bergamo, segretario generale Felice Quaglino.
d. foto tessera.
Il 14.2.1923 viene denunciato insieme ad altri comunisti per complotto contro i poteri dello Stato, ma è assolto in Camera di Consiglio dopo essere stato in carcere 3 mesi. All’inizio del 1924 gli viene rilasciato il passaporto per la Francia. L’8.2.1924 con una nota riservata la Questura di Napoli comunica a quella di Bergamo che il nome di Oldani è citato fra i documenti sequestrati al prof. Ugo Girone, fiduciario e segretario interregionale del Pci (bordighista, arrestato nel 1928 e subito divenuto confidente dell’Ovra, come mostrano i lavori di M. Franzinelli e M. Canali), ma Oldani era già partito per la Francia il 14.1.1924 insieme ad altri operai tramite la sezione locale della Società Umanitaria, recandosi presso le Cantine Graveron, Francoz par Orelle (dipartimento Savoia, regione Alvernia-Rodano-Alpi). Rientrato a Bergamo, alle 7.15 del 9.6.1925 i carabinieri Luigi Locatelli, brigadiere, e Leopoldo Murolo, appuntato, entrambi addetti alla Questura di Bergamo, eseguono una perquisizione domiciliare in casa sua e del fratello Giuseppe, fonditore (n. a Zanica nel 1901), alla ricerca di armi non denunciate, senza esito. Nel marzo 1928 abita a Bergamo in via Carnovali 7 nelle case popolari e il capo della squadra politica della Questura, brigadiere Luigi Guidolotti, lo ritiene pericoloso in caso di moti. Il 23.8.1930 il segretario provinciale fascista, Luigi Cristini, scrive al questore Giovanni Guarducci per favorire la concessione a Oldani, indigente e disoccupato, del passaporto per la Francia, dove l’impresario Tintori lo avrebbe ingaggiato come manovale. Il 12.6.1933 si reca a Laurana (Istria) alle dipendenze della ditta edile Lanfranconi, mentre il 9.10.1933 si trasferisce a Villa del Nevoso (Istria), assunto dalla ditta Valsecchi fino al 18.11.1933 per la costruzione di caserme. Tornato a Laurana presso Lanfranconi, il 12.12.1933 rientra a Bergamo, ma il 25.1.1934 ritorna a Laurana, sempre per la stessa ditta. Nel febbraio 1934 la guardia scelta di Ps Salvatore Santonocito riferisce al questore di Bergamo che Oldani non è elemento pericoloso per l’ordine nazionale. Il 4.11.1940 risulta ancora residente in via Luzzatti 49, iscritto al Pnf quale ex combattente con anzianità retrodatata al 3.3.1925. Radiato nel novembre 1940. Cpc, b. 3583, 1930-1940. (G. Mangini, R. Vittori)