Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Vertova (Bg) il 10.3.1904, muratore, antifascista e sospettato di essere iscritto al partito comunista, si trasferisce con il padre a Troyes dal 15.8.1924 e non ritorna più a Vertova. Si sposa con una francese il 6.6.1931. Il Ministero degli Interni il 29.9.1934, riportando notizie del Consolato di Reims del 30 agosto precedente, lo indica come “cattivo soggetto, di sentimenti notoriamente ostili al Governo e al Regime”, pertanto richiede maggiori informazioni e copia di una sua fotografia.L’1.10.1935 il Ministero dell’Interno scrive al prefetto di Bergamo riepilogando l’intera vicenda e facendo riferimento ad alcune fotografie: è stata trasmessa al Consolato di Reims la fotografia di un Giacomo Paganessi (fu Patrizio, nato a Vertova il 18.10.1884) e quella di un altro Giacomo Paganessi (di Giovanni Battista, nato a Vertova l’11.2.1907). Con telespresso del 24.8.1935 n. 5324, il Consolato di Reims risponde che nessuna delle due fotografie raffigura il Giacomo Paganessi che risiede a Troyes, rue du Labour, antifascista. Questi invece è raffigurato in una fotografia allegata che lo vede con la moglie (n. 3). Un’altra foto (n. 4) raffigura invece il padre di Paganessi, a sua volta Giacomo, che non risulta abbia svolto attività politica. Le fotografie sono state ottenute da un informatore del Consolato, che le avute dal Paganessi stesso “con un pretesto” e pertanto il Consolato prega la restituzione degli originali il più presto possibile. Tali fotografie in effetti non sono presenti nel fascicolo, pertanto sono state restituite al Cpc e tramite questo al Consolato di Reims. Il Ministero dell’Interno, inviandone copia, richiede l’esatta identificazione. I Cc di Bergamo con nota del 17.10.1935 alla Questura di Bergamo, alla fine riescono ad identificare nella foto n. 3 il Giacomo Paganessi intestatario di questo fascicolo, mentre quello della fotografia al n. 4 è il padre. In seguito a ciò Paganessi viene iscritto in RF con il n. 07217 dal 6.11.1935 per ‘segnalare e vigilare’, e poi con il n. 07730 dal 26.11.1935, con la rettifica ‘perquisire, segnalare e vigilare’. Nel fascicolo sono conservate due fotografie. Cpc, b. 3646, 1934-1941. (G. Mangini, R. Vittori)