Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Zandobbio di Trescore Balneario (Bg) il 24.9.1901, antifascista, contadino residente a Zandobbio in Cascina Donati 33. Lui e i suoi 3 fratelli (Alessandro Rocco, Maria Pierina e Giovanni Battista), sono nati dalle seconde nozze del padre, la cui prima moglie, Pierina Rota, era morta il 29.9.1889, il giorno dopo il suo primo parto, che aveva dato alla luce una creatura morta. Viene bastonato dai fascisti, tra i quali Tobia Vescovi, segretario del fascio di Trescore Balneario. Espatria in Belgio con passaporto n. A324532, rientra nel 1931 per sposarsi con Anna Oldrati, con la quale il 20.4.1936 emigra di nuovo ma in Francia, a Campagnoles Quercy (Dordogna). Ha 2 figli (Giovanni, n. 1932; Rosa, n. 1934) e lavora come muratore e cavatore di pietra. Il 26.4.1937 Tobia Vescovi, ancora segretario del fascio di Trescore Balneario, consegna ai Cc di Bergamo un manifesto intitolato ‘Grido del Popolo’, supplemento del numero 14 dell’omonima rivista, ricevuto il giorno stesso in una busta anonima proveniente dal Belgio, da Arlon (provincia del Lussemburgo belga, regione Vallonia), in prossimità del confine lussemburghese e di quello francese. Il manifestino in questione, definito ‘noto’ in una comunicazione del 5.5.1937 del prefetto di Bergamo alla Polizia Politica, è attribuito al Partito comunista d’Italia e sembra avere come titolo ‘Una grande vittoria del popolo spagnolo ed italiano contro Mussolini, Hitler e Franco’, che con ogni probabilità si riferisce alla battaglia di Guadalajara (8-23.3.1937), una battaglia difensiva e poi controffensiva, combattuta e vinta dalla forze repubblicane antifranchiste contro il tentativo di accerchiamento fascista di Madrid da parte delle truppe fasciste italiane. Intanto, con una nota riservata del 28.4.1937 i Cc di Bergamo, dopo aver premesso che il fascista Vescovi “è di buona condotta in genere e insospettabile in linea politica”, riferiscono alla Questura i risultati delle loro indagini sugli antifascisti nati a Zandobbio e in quel momento residenti in Belgio, tra i quali individuare il possibile mittente: Mario Marchesi, Angelo Acerbis (non presente nello schedario), Angelo Oldrati (non presente nello schedario), Cesare Cumetti (recte: Cometti, non presente nello schedario), Paolo Colombi. Su Marchesi il 27.4.1938 il Consolato italiano di Bordeaux informa il Cpc, che il successivo 22.5.1938 comunica al prefetto di Bergamo che Marchesi è ancora a Campagnoles-Quercy come muratore e “nessuna notizia sfavorevole è finora pervenuta a questo R. Ufficio”. Il 20.3.1941, con passaporto n. 147970 rilasciato dal Consolato italiano di Strasburgo il 3.3.1933, giunge in treno all’ufficio di Ps di Mentone, dove gli vengono forniti i mezzi di viaggio per raggiungere Zandobbio, dove giunge il 21.3.1941. Presa residenza a Selva di Zandobbio, lavora come cavatore di pietra. Viene vigilato, non è iscritto al Pnf ma sembra favorevole al regime, tuttavia “nell’ambiente fascista locale è tenuto in scarsa considerazione perché apolitico”. I Cc di Bergamo il 30.5.1942 esprimono parere favorevole alla radiazione. Radiato nel 1942. Cpc, b. 3025, 1937-1941. (G. Mangini)