Pezzoli Francesco


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n. busta
88
n. fascicolo
2632
Primo estremo
1931
Secondo estremo
1942
Cognome
Pezzoli
Nome
Francesco
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1907/10/30
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
pasticciere
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Bergamo il 30.10.1907, pasticciere, comunista. Prima di trasferirsi a Milano e poi a Novara, a Bergamo partecipa al movimento giovanile comunista, senza però essere regolarmente iscritto al gruppo. L'8.1.1931 viene arrestato a Milano e imprigionato con l'accusa di aver tentato di organizzare il Partito comunista. Nella stessa operazione sono coinvolti, come coimputati, Umberto Mangiacavalli (di Giuseppe e Carolina Tagliabue, n. Milano l'1.3.1908, celibe, meccanico, incensurato, detenuto dal 3.1.1931); Virginio Zacchetti (di Ambrogio e Luigia Moglia, n. a Mulazzano, Mi, censurato, detenuto dal 4.1.1931); Virginio Pulici (di Enrico e Isabella Giunti, n. Cinisello, Mi, il 27.5.1910, celibe, odontotecnico, detenuto dal 3.1.1931); Carlo Chichizzola (di Giacomo e Adele Pozzi, n. Monza, Mi, il 6.11.1906, meccanico, incensurato, detenuto dal 3.1.1931); Luigi Rosti (di Umberto Carlo e Enrica Sartorelli, n. Milano il 27.11.1908, celibe, argentiere, detenuto dal 31.1.1931); Eligio Brusa (di G. Battista e Marcella Gamba, n. Milano il 4.3.1911, celibe, falegname, detenuto dall'8.1.1931); Galileo Fanti (di Gaetano e Alfreda Mainardi, n. Milano il 22.2.1910, celibe, modellatore meccanico, detenuto dal 3.1.1931); Giordano Cipriani (di Rinaldo e Maria Traversi, n. Milano 1l 16.11.1906, celibe, litografo, detenuto dal 14.1.1931); Angelo Cattaneo (di Andrea e Adele Parenti, n. Milano l'1.8.1908, celibe, muratore, detenuto dal 14.1.1931); Stefano Attilio Rodolfi (di Giovanni Battista e Rosa Capelli, n. Paderno Cremonese, Cr, il 3.8.1906, residente a Milano, cameriere, detenuto dal 9.1.1931). Tutti i componenti del gruppo sono imputati di appartenenza al partito comunista, di averne fatto parte nel 1930 avendolo ricostituito a Milano dopo l'ordine di scioglimento del partito stesso da parte della Ps; sono inoltre accusati di propaganda comunista tramite diffusione di stampe e tramite raccolta di fondi per il Sri -Soccorso rosso internazionale. In particolare, Mangiacavalli, Pulici e Zacchetti sono accusati di aver concertato di commettere strage tramite bombe collocate in diversi punti della città in caso di insurrezione popolare contro i poteri dello Stato. Cattaneo è accusato anche di espatrio clandestino, avvenuto il 5.8.1930 verso la Svizzera. La sentenza viene emessa il 13.11.1931. Dalle accuse vengono assolti Chighizzola, Rosti e Fanti per insufficienza di prove e rimessi in libertà. Mangiacavalli, Zacchetti e Pulici vengono condannati a 12 anni di reclusione e a interdizione perpetua dai pubblici uffici e a 3 anni di libertà vigilata, ma la reclusione viene inflitta ai primi due, mentre Pulici non entra in carcere perché minorenne. Brusa, minorenne, è condannato a 1 anno e 6 mesi di reclusione, a 2 anni di interdizione e a un anno di libertà vigilata. Cipriani è condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione, Cattaneo a 7 anni di reclusione e a 20.000 lire di multa. Tutti, al pagamento delle spese processuali. Pezzoli viene condannato a 3 anni di carcere, all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e alla libertà vigilata per 1 anno. Esce dal carcere di Pallanza per amnistia nel decennale della marcia su Roma l'11.11.1932 e, nella stessa occasione, viene prosciolto anche dalla libertà vigilata anche se viene controllato. Uscito dal carcere si reca a Novara. Pochi giorni dopo, il 23.11.1932, chiede di potersi trasferire a Bergamo presso il padre, che vive a Redona, perché spera di trovarvi più facilmente lavoro. La Questura di Novara il 9.12.1932 trasmette la richiesta a quella di Bergamo che, con grande tempestività, risponde il giorno dopo, ma negativamente, perché Pezzoli padre, calzolaio, deve mantenere una famiglia numerosa e non è in grado di sostenere una persona in più. Tuttavia, dato che Pezzoli è disoccupato e che è il cognato Giuseppe Carissoni, residente a Milano in via Pisani 17, a farsene carico economicamente, avendo però Carissoni già a carico la moglie, due bambini e la suocera, madre dello stesso Pezzoli, la Questura di Novara fornisce quest'ultimo del foglio di via obbligatorio per Bergamo con l'obbligo di presentarsi in Questura. Nel fascicolo è conservato un biglietto autografo di Pezzoli del 9.2.1933 per il questore di Bergamo, Guido Masiero, con cui informa che l'indomani partirà alla volta di Novara, dove ha trovato lavoro, fermandosi durante il tragitto a Cassano d'Adda (Mi) per salutare una sorella e ripartire per Novara. Nel febbraio 1933, in effetti, Pezzoli risiede a Novara in via Ravizza 7, nel novembre 1936 abita ancora a Novara, con la madre, in via Lombroso 2 e lavora come cameriere presso la Società Scacchistica. Nel settembre 1941 presta servizio militare presso la 1a compagnia sussidiaria a Novara. Congedato il 15.2.1942, lascia Novara e torna a Milano, dove viene vigilato. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia. Cpc, b. 3921, 1931-1942. (G. Mangini)
Familiari
Pezzoli Giovanni (padre)
Maffioletti Maria (madre)
Luoghi di residenza
Bergamo Lombardia Italia (1907 - 1930?) Milano Lombardia Italia (1930? - 1931) Pallanza Piemonte Italia (1931 - 1932) Bergamo Lombardia Italia (1932 - 1933) Novara Piemonte Italia via Ravizza 7 (1933 - 1942) Milano Lombardia Italia (1942 - )
Fatti notevoli
1930 - 1931
Tenta di ricostituire il Pci a Milano.
Sanzioni subite
carcere (1931/11/13 - 1932/11/11)
Pezzoli viene condannato a 3 anni di carcere, all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e alla libertà vigilata per 1 anno. Esce dal carcere di Pallanza per amnistia nel decennale della marcia su Roma l'11.11.1932. Nella stessa occasione viene prosciolto anche dalla libertà vigilata, anche se viene ancora controllato.
Relaz. con altri soggetti
Mangiacavalli Umberto (comunista)
ACS, Cpc, b. 2987
Zacchetti Virginio (comunista)
ACS, Cpc, b. 5488
Pulici Virginio (comunista)
ACS, Cpc, b. 4159
Chichizzola Carlo (comunista)
Rosti Luigi (comunista)
ACS, Cpc, b. 4466
Brusa Eligio (comunista)
ACS, Cpc, b.868
Fanti Galileo (comunista)
ACS, Cpc b. 1948
Cipriani Giordano (comunista)
ACS, Cpc, b. 1361
Cattaneo Angelo (comunista)
ACS, Cpc, b. 1185
Rodolfi Stefano Attilio (comunista)
ACS, Cpc, b. 4369
In rubrica di frontiera
no
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
no
Documentazione allegata
fotografia
Altre fonti archivistiche
(ACS-CPC) Archivio centrale dello Stato (Roma), Casellario Politico Centrale
Busta 3921, Fascicolo
Riferimenti bibliografici
Antifascisti Cpc 1998, vol. 14
riferimento pp. 365-366