Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Cagliari il 14.10.1898, operaio metallurgico. Anarchico, poi socialista riformista e poi nel 1922 tesserato socialista unitario a Cagliari. Frequentatore assiduo della CdL di Cagliari, talvolta si reca all'interno dell'isola per propaganda socialista. La Questura di Cagliari non lo considera 'pericoloso'. Sposato con Clotilde Leonardi, la lascia nel 1925 per la levatrice Paola Bruna Murgia, con la quale abbandona la Sardegna. La moglie, con la figlia Egle, viene aiutata dal fratello, operaio nella manifattura dei tabacchi. Dopo un breve periodo a Milano, dall'1.9.1926 risiede a Treviglio (Bg) ma lavora come aiuto macchinista alla S.A. Refrigeranti, una fabbrica di ghiaccio della ditta Gandini di via Lamarmora a Milano, dove si reca tutti i giorni in treno. Nell'autunno 1926 conosce il sarto Artenzio Mascaro (nelle carte di polizia indicato come Ortensio) nell'osteria di via Commenda dove pranza di solito. Mascaro, proveniente dal Cairo e disoccupato, convince Pianta Lopez ad ospitarlo a Treviglio, in attesa di trovare un lavoro. Assunto dal sarto Corna di Treviglio, con bottega in piazza Garibaldi, da quel momento Mascaro paga i pasti cucinati dalla moglie di Pianta Lopez. Agli inizi di novembre 1926, per essere più vicino al luogo di lavoro, lascia la casa di Pianta Lopez e si trasferisce all'albergo 'Aurora', ma pochi giorni dopo viene ricoverato in ospedale. Il 18.11.1926 Pianta Lopez riceve a casa sua una lettera indirizzata a Mascaro, al quale si reca a consegnarla all'ospedale. La lettera contiene denaro e Pianta Lopez si fa prestare 30 lire. Nei giorni immediatamente successivi Mascaro muore all'ospedale di Treviglio e tra i suoi documenti viene trovata una tessera del Psi del 1922. Tale ritrovamento, segnalato ai Cc di Treviglio, determina da parte di questi ultimi una perquisizione domiciliare dell'abitazione di Pianta Lopez la sera del 25.11.1926, senza esito. Il giorno dopo, 26.11.1926, viene fermato dal maresciallo di Ps Michele Pastorello e dal brigadiere Gregorio Calabrò. Interrogato su Mascaro da Giovanni Guaitani, commissario di Ps di Treviglio, Pianta Lopez dichiara di non aver mai sentito dire nulla di 'sovversivo' da Mascaro. Dichiara di non essere mai stato all'estero, di essersi iscritto al Psi dopo il servizio militare per trovare lavoro e di non aver rinnovato la tessera dal 1922. Fornisce il nome di uno degli operai con cui pranzava a Milano quando ha conosciuto Mascaro, Tobia Stabile. Aggiunge che nell'estate 1926, tornato a Cagliari, ha dipinto gratuitamente il ritratto di Mussolini su una parete della sede del fascio del suo rione, Su Baroni. Dopo aver raccolto queste dichiarazioni, la Sotto-prefettura di Treviglio si attiva per verificarle e il 14.12.1926 si rivolge alla Questura di Cagliari, che il 27.12.1926 risponde confermando le dichiarazioni di Pianta Lopez. Nel maggio 1927 si trasferisce di nuovo a Milano con la moglie legittima, mentre la donna con cui si era allontanato da Cagliari torna in Sardegna. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia con moglie e figlia. (G. Mangini)