Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Zanica (Bg) il 28.4.1904, antifascista. Sposato con Maria Pinotti, ha due figlie, una delle quali si chiama Emma. Trasferitosi a Mariano al Brembo di Dalmine (Bg) il 13.11.1913, emigra in Belgio per lavoro nel 1929 con regolare passaporto, mentre la moglie rimane in Italia, spostando la sua residenza prima a Marne e poi a Osio Sopra. Nel 1930 D’Adda gestisce un caffè nella piazza della stazione di Vilvoorde (provincia Brabante, regione Fiandre) e convive con una belga. Durante il suo soggiorno in Belgio, insieme ad altri nell’agosto 1931 minaccia di morte il fascista bergamasco Mario Giuseppe Bronzini (di Giovanni e Stella Salvati, n. a Boltiere il 2.2.1909. Dopo il suo rientro in Italia risiede prima a Vaprio d’Adda e poi a Monza): sentendosi in pericolo, Bronzino decide di rientrare subito in Italia, Nel febbraio 1938, cioè alcuni anni dopo l'accaduto, Bronzini denuncia l'episodio ai Cc di Vaprio d'Adda, forse perché venuto a conoscenza del prossimo rientro di D'Adda dal Belgio. In effetti, agli inizi del luglio 1938 questi rientra in Italia, si riconcilia con la moglie e torna in Belgio il 25 dello stesso mese portando con sé la figlioletta Emma, dichiarando di non voler avere più nulla a che vedere con l’Italia fino a quando rimarrà sotto la dittatura fascista. Nello stesso mese la federazione fascista di Bergamo, a firma del segretario federale Morello Morelli, si rivolge al questore per avere informazioni su D’Adda, ritenuto comunista. Iscritto in RF il 29.5.1939 con il n. 05790 per ‘perquisizione e segnalazione’. Nel 1939 risiede a Machelen (provincia Brabante, regione Fiandre) e lavora come custode presso uno stabilimento di produzione di piombo. Ancora nel novembre 1939 la federazione fascista di Bergamo rinnova al questore la richiesta di informazioni su di lui da parte del vice-segretario federale Erasmo Perani. Nel 1940 risulta ancora in Belgio, dato che il Consolato italiano di Bruxelles gli rinnova per 6 mesi il passaporto per Belgio e Francia. Nel maggio 1940 il Cpc informa il prefetto di Bergamo che D’Adda, insieme a molti altri operai, è stato ingaggiato da una società belga di costruzioni – la ‘Socofonda’, con sede a Bruxelles 18 rue Van Orley – per lavori di installazioni militari ad Arnage. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia. Cpc, b. 1570, 1939-1942. (R. Vittori)