Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Soresina (Cr) il 7.3.1885, figlio illegittimo, inizialmente registrato all’anagrafe di Soresina con il nome di Luciano Moresi e collocato presso il brefotrofio di Cremona dalla levatrice Teresa Tavazza, che l’ha trovato e curato, con l’unica dote degli oggetti che il neonato aveva con sé al momento del ritrovamento, cioè una fascia di tela, una maglia di lana e un fazzoletto bianco. In seguito al matrimonio dei genitori naturali, il bambino viene riconosciuto e legittimato il 10.4.1893, assumendo così il cognome Mariani. Rappresentante, sposato a Bergamo con Ester Caterina Astolfi l’11.1.1906. Con il fratello Natale Andrea Napoleone (n. Soresina il 25.12.1890) si trasferisce a Redona (Bg) dal 12.8.1914 al febbraio 1915, poi si sposta a Bergamo in via S. Orsola 13 in una camera ammobiliata presso Carlo Guerini, mentre il fratello, a sua volta rappresentante di commercio, si trasferisce a Cremona in via Bertesi 2. La Prefettura di Cremona, in un telegramma indirizzato alla Questura di Bergamo il 13.9.1919, lo definisce socialista, mentre a Bergamo nel 1923 viene ritenuto aderente al partito comunista. Il 5.2.1923 gli agenti Calanca e Locatelli in una nota al questore informano che Mariani è pubblicista del giornale «Il Gioppino», “risulta comunista, persona di azione ritenuto pericoloso propagandista”. Nel fascicolo è conservata una copia de «L’Humanité» (organo del Partito Comunista Francese, fondato da Jean Jaurés, a. XX, n. 720, mercoledì 19.9.1923). Una nota non datata della Questura di Bergamo su di lui, probabilmente dello stesso 1923, afferma che Mariani “vuol dare anima massimalista alla Camera del Lavoro e mettersi a contatto coi comunisti locali rispondendo ciò ai desideri della Direzione del Partito. Parla di affrontare il problema della difesa proletaria e raccomanda, per questo, di tenersi in relazione col Com.to di Parma”. Il 9.7.1924 il questore di Milano De Filippis informa con un telegramma la Questura di Bergamo che, in seguito all’arresto a Milano e alla perquisizione di un fiduciario del partito comunista, tra i documenti sequestrati è stato trovato il nome e l’indirizzo di Mariani come corrispondente. Il successivo 9.8.1924 l’appuntato Sante Jacobazzi e il vice-brigadiere Luigi Pistone della Questura di Bergamo procedono alla perquisizione domiciliare dell’abitazione di Mariani “per rinvenire corrispondenza sovversiva”, ma la perquisizione ha esito negativo. A nome ‘Mariani Luciano fu Napoleone’ sul quotidiano socialista «Avanti!» del 15.9.1926 compare una donazione di 10 lire al giornale. Il vice-brigadiere Calanca, in una nota su Mariani del 20.3.1928, lo segnala pericoloso “in caso di moti”. Per questo, la Questura di Bergamo il 16.5.1928 gli assegna la carta d’identità obbligatoria come sospetto politico, conservata nel fascicolo insieme alla sua fotografia. Il 27.8.1930 il brigadiere Calanca, in una nota interna alla Questura di Bergamo, pur osservando che Mariani non svolge alcuna attività politica, dato che si mostra indifferente al regime fascista, esprime parere contrario alla sua radiazione dallo schedario dei sovversivi. Muore a Bergamo il 26.8.1931. Cpc, b. 3059, 1932-1932. (G. Mangini)
Documentazione allegata
fotografia
giornale quotidiano
(Copia del quotidiano parigino «L’Humanité» (organo del Partito Comunista Francese, fondato da Jean Jaurés), a. XX, n. 720, mercoledi 19.9.1923.)