Profilo sintetico riassuntivo
Nata a Covo (Bg) il 6.8.1906. L’1.10.1927 si sposa a Milano con il comunista Luigi Borelli. Ha un figlio, Giacomo, nato nel 1930. Dopo l'arresto del marito il 21.3.1932 (condannato il 22.5.1933 dal Tribunale Speciale a 5 anni di reclusione per espatrio clandestino in Francia determinato da motivi politici e per appartenenza al disciolto partito comunista, detenuto poi a Civitavecchia), lascia Crescenzago (Mi), dove lavora come domestica presso una famiglia di agricoltori in Cascina Faipò, affidando il bambino ai suoceri ed emigra clandestinamente per l'URSS, dove giunge nel giugno 1932. Nel novembre 1934 all'Ambasciata italiana a Mosca si presenta l'ex deputato comunista Anselmo Marabini, il quale dichiara che Pizzetti, dopo il rilascio in Italia il 21.3.1934 del marito Lugi Borelli, che risiede con il figlio Giacomo a Milano in via Pietro Magistretti 8, vorrebbe al più presto ricongiungersi con la propria famiglia. Marabini aggiunge che la Pizzetti sarebbe appena stata dimessa da una clinica per malattie neuro-patologiche, e che il rilascio del passaporto per l'Italia e il ricongiungimento con i famigliari sarebbe positivo per la salute mentale della donna (cosa confermata, in via riservata, anche dai funzionari dell'Ambasciata italiana a Mosca). Il 5.3.1935 l'ambasciatore rilascia alla Pizzetti il passaporto con validità 2 mesi al solo fine del rimpatrio, che avviene l'8.4.1935. Nel dicembre 1937 scrive al marito una lettera da Milano, intercettata dalla polizia fascista e conservata nel fascicolo intestato a Borelli al Cpc, in cui descrive la critica situazione socio-economica in cui si trova l'Italia. Nel marzo 1938 risiede a Crescenzago, mentre il marito è ancora espatriato clandestinamente e si trova a Nizza, in boulevard Carnot 188, sotto il falso nome di Oreste Innocenti. Era ancora vigilata nell'aprile 1945 dalla Questura repubblicana fascista di Milano. In RF. Nel fascicolo è presente una sua fotografia. Morta a Milano il 25.12.1985. Cpc, b. 4027, 1934-1945. (G. Mangini)