Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Verona il 19.12.1903, comunista, celibe. Scheda biografica dal 10.2.1938 al 9.1.1940. All'età di sei anni, nel 1909, si trasferisce a Bergamo presso lo zio Giovanni Primi e la moglie di questi, Maria Gallizioli. Sua sorella Vittoria, nata a Verona il 10.6.1900, si sposa a Bergamo nel 1927 con il chimico dr. Fabio Camozzo. Nel 1924 si trasferisce a Milano dove lavora come commesso viaggiatore per conto dello zio, alla morte del quale, avvenuta prima del 1930, a Bergamo viene assunto presso la 'Fabbrica Filigrana Metalli' di proprietà di Giovanni Andrea Moroni. Questi lo invia in Spagna come rappresentante e giunge a Barcellona il 28.10.1930 con un passaporto rilasciato 5 giorni prima dalla questura di Bergamo. Dopo qualche anno la ditta chiude e il titolare Moroni si trasferisce in Aoi. Agli inizi dell'ottobre 1936 Primi viene segnalato due volte dalla Polizia politica come sostenitore attivo del governo catalano a Barcellona, "tanto da essere citato all'ordine del giorno delle milizie rosse, come esempio di fedeltà e di abnegazione". In seguito a tali segnalazioni, nel dicembre 1936 il suo nome viene inserito in BR e in RF con l'indicazione di fermarlo nel caso di rientro in Italia. Secondo la breve scheda biografica a lui dedicata nel data-base realizzato dall'Aicvas, già nel luglio 1936 è incorporato in una colonna di anarchici diretta verso il fronte aragonese. Un ulteriore segno dell'appartenenza alle formazioni antifranchiste risale agli inizi di gennaio del 1937, quando vengono segnalate le sue frequentazioni dei sindacati anarchici a Barcellona, ai quali si rivolge anche per dirimere un contrasto contrattuale con un suo datore di lavoro italiano. Il 18.5.1939 il Cpc comunica alle Prefetture di Verona e Bergamo che Primi risulta internato nel campo di concentramento di Argelés-sur-Mer, nel quale frequenterebbe il gruppo libertario 'Libertà o Morte', costituitosi nel campo, nel quale erano presenti tra gli altri anche alcuni bresciani come il socialista Eugenio Bonafede, gli anarchici Cesare Ragni e Faustino Braga e il comunista Adamastore Motta. Uscito dal campo di concentramento, lascia la Francia e raggiunta Bruxelles, deciso a rientrare in patria, il 13.6.1940 ottiene dal consolato italiano di Bruxelles il foglio di via per l'Italia. Il 25.6.1940 viene fermato al Brennero, arrestato e trattenuto nel carcere di Bolzano, da dove viene mandato a Verona, sua città natale, il 5.7.1940. Subito processato dalla Commissione Provinciale, viene condannato a 4 anni di confino a Ventotene da dove, nell'agosto 1940, chiede di poter corrispondere con la sorella Vittoria, che risiede a Bergamo in via Nullo 27, permesso che viene accordato. Viene liberato nell'agosto 1943. Nel fascicolo è presente una sua fotografia. Cpc, b. 4129, 1936-1940, scheda biografica. (G. Mangini)