Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Fara d'Adda (Bg) il 19.7.1901, facchino d'albergo, sospetto politico. Nel 1923, mentre sta svolgendo il servizio militare presso i Cc, viene condannato a 2 mesi di carcere militare, poi condonati, per "violata consegna". Viene congedato come soldato semplice. Con la famiglia si trasferisce nel 1926 a Treviglio. Nel 1927 si trova a Torino, dove l'8.6.1927 viene condannato a 3 mesi di reclusione e 250 lire di multa per truffa e il 18.6.1927 a 25 giorni di arresti per il reato di cui all'art. 143 del Codice Penale soppresso. Il 17.9.1928 viene colpito da ordine di cattura e il 20.10.1928 arrestato dalla Questura di Torino, ma non sono indicate le ragioni del provvedimento. Il 14.2.1929 viene arrestato per furo e l'11.8.1929 è di nuovo arrestato dalla questura di Bergamo. In seguito emigra a Parigi, dove lavora come mediatore commerciale, acquistando e vendendo immobili per conto della ditta S.I.V.A. in rue Saint Lazare 105 a Parigi. Iscritto nel maggio 1937 in RF a p. 593 'per arresto'. Nel 1939 viene arrestato a Parigi per infrazione al decreto di espulsione e per aver alterato, lavando e scrivendo altro cognome, il passaporto che il 7.1.1937 gli era stato rilasciato dal Consolato Generale di Parigi. Nel 1940, al momento della dichiarazione italiana di guerra alla Francia, è in carcere per infrazione al decreto di espulsione. Viene liberato in seguito all'occupazione nazista della Francia. In seguito viene sospettato di spionaggio a danno dei nazisti in favore dei francesi. Nell'ottobre 1942 è ancora a Parigi e chiede al consolato italiano il rilascio del passaporto valido per la sola Francia, perché da tempo è sprovvisto della carta d'identità francese in quanto da tempo espulso, senza comunque essersi allontanato. Il passaporto gli è perciò necessario per poter continuare la sua attività di mediatore commerciale. Il 14.12.1942 il Ministero degli Interni - Ufficio Passaporti, in seguito ai suoi precedenti e su indicazione del Sim - Servizio Informazioni Militare, scrive al Consolato Generale d'Italia a Parigi rifiutando la concessione del passaporto. (G. Mangini)