Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Ponteranica (Bg) il 14.4.1895, risiede a Bergamo in via Quarenghi 48, socialista unitario. Cambia spesso lavoro: prima operaio nella ditta Oetiker, poi nel 1924 fattorino tramviario. Il 27.1.1924 il fascista Natale Locatelli, della XIV legione della Mvsn, scrive una lettera alla Questura di Bergamo, controfirmata dall'aiutante di legione in 1a, Veneziani, con la quale denuncia Putti. Nella sua lettera Locatelli riferisce che la sera del 18.1.1924 era sul tram diretto dalla stazione ferroviaria di Bergamo alla funicolare per Città Alta, quando sente Putti dire, a proposito del denaro dei biglietti che questi teneva nella borsetta, che "questo sarebbe necessario per recuperare quello che mi hanno trattenuto questa quindicina, sette questi assassini di fascisti e sette questa gentaglia" (alludendo all'amministrazione tramviaria). Locatelli, nella sua lettera, sottolinea inoltre che Putti "è sempre stato uno dei più accesi sovversivi, e tuttora svolge un'intensa propaganda contro il sindacalismo fascista". Putti viene diffidato in Questura il giorno 1.2.1924 e nella circostanza si giustifica davanti al Commissario di Ps, Arnaldo De Franceschi, dicendo di non essersi mai occupato di politica nemmeno in passato, di non avere in antipatia i fascisti o recriminazioni verso l'amministrazione tramviaria. Ammette di avere usato le espressioni che gli vengono attribuite dal fascista Locatelli, ma solo come reazione e sfogo in seguito ad una multa inflittagli a causa di uno scontro avuto con un graduato della milizia fascista: aveva richiesto la tessera di libera circolazione per il 1924 avendo solo quella del 1923 e il graduato della milizia lo ha insultato. Lavora come vigile urbano a Bergamo dal 1928 al settembre 1930, quando per un'infermità non dovuta al servizio lavora come bidello nelle scuole elementari di via Fratelli Calvi. Radiato nel 1930. (G. Mangini)