Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Treviglio (Bg) il 22.8.1894, manovale, antifascista, compie il servizio militare in fanteria a Spoleto (Pg). Emigra in Francia nel 1924, rientra nel 1938 perché disoccupato dopo essere stato a Nimes e a Tolone, dove ha lavorato al porto e nelle miniere. Risiede a Treviglio, dove convive con la sorella. L’11.7.1938 viene condannato per un anno al confino dalla Commissione Provinciale di Bergamo come "pericoloso per l’ordine nazionale", avendo cantato ubriaco ‘Bandiera rossa’. Giunge a Fontecchio (Aq) nel luglio 1938, ma in occasione delle festività natalizie del dicembre 1938 viene prosciolto condizionalmente con atto di clemenza del duce. Rientra da Fontecchio il 30.12.1938 e al suo ritorno a Treviglio il questore di Bergamo si rivolge al Commissario Ps e ai Cc di Treviglio chiedendo che Marta “non venga molestato sotto alcun motivo, per il precedente che determinò a suo carico il provvedimento di polizia”. Dopo essere stato per lavoro fuori Treviglio, rientra verso la fine de 1940. Lavora come manovale presso l’impresa edile Giuseppe Curti di Rovato, che ha in appalto la sistemazione a Treviglio del poligono del Tiro a Segno Nazionale. Nella primavera 1942 è in carcere a Bergamo, dove ancora risulta nel maggio 1942, ma nel fascicolo non ci sono documenti sulle ragioni della detenzione. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia segnaletica in doppia posa del 25.6.1938. Il 12.8.1947 viene incluso come apolitico nella categoria dei confinati politici durante il fascismo. Cpc, b. 3090, 1938-1947. Un fascicolo a suo nome è in ACS, Confino di polizia, b. 630, fasc. 9575. (G. Mangini)