Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Musocco (Mi) il 21.9.1894, frenatore ferroviario a Milano Sempione, residente in via Varesina 6, comunista. Dopo essere stato consigliere della minoranza socialista all’amministrazione del Comune di Musocco, partecipa attivamente agli scioperi ferroviari del maggio 1921 e del 1922. Fino alla metà del 1922 è un militante del Partito comunista e presidente del Circolo operaio comunista di Musocco, oltre che presidente della Cooperativa ‘La Conquista’. Secondo la scheda biografica predisposta dal Commissariato Compartimentale di Pubblica Sicurezza di Milano, riservata al personale ferroviario e costruita sulla base delle informazioni fornite dalla Mvsn locale, alla data del 3.6.1929 è indiziato “di aver preso parte all’occultamento di armi e munizioni rinvenute in un giardino di Musocco”. Nell’annotazione del 12.6.1929 della scheda biografica, viene riportato che Ballabio, “circa l’acquisto delle armi rinvenute nei pressi della Cooperativa ‘La Conquista’ egli non fu estraneo, risultando che dette armi furono acquistate dal Consiglio direttivo della Cooperativa in seguito a minacciosi inviti del Circolo Operaio e che siano state affidate al Ballabio per la conservazione”. Inoltre, secondo la stessa fonte, “egli professa tuttora idee comuniste e pur astenersi [astenendosi] da ogni attività frequenta noti sovversivi del rione”. Il 19.6.1929 la scheda biografica annota però che “sorto il Fascismo, il Ballabio mutò, almeno apparentemente, il suo atteggiamento politico accostandosi sempre di più alle nuove idee, e vuolsi che sia stato costretto a chiedere un trasferimento a Como per sfuggire alle persecuzioni dei suoi ex-compagni di fede”. Dal 10.8.1929 viene trasferito a Bergamo, dove risiede in via Zanica 5. L’8.11.1929 il Cpc, in seguito al trasferimento a Bergamo, chiede alla Prefettura locale informazioni sul comportamento di Ballabio e il 14.11.1929 il brigadiere Calanca della squadra politica della Questura, predisponendo il materiale informativo per la risposta alla richiesta del Cpc, scrive che Ballabio “mantiene regolare condotta morale e politica, senza aver finora dato luogo a rilievi di sorta. Egli è iscritto fin dall’1.1.1928 all’Associazione Nazionale Ferrovieri Fascisti e al dopolavoro ferroviario”. Inoltre, sempre secondo la nota del brigadiere Calanca, “ha versato la sua polizza di combattente a favore dell’Erario, nonché due polizze di assicurazione, una di L. 1000 e l’altra di L. 500 a favore delle colonie marine della Associazione nazionale Ferrovieri Fascisti, che gli vennero però restituite dalla Associazione stessa perché il passaggio delle polizze dal Ballabio alla associazione implicava una procedura lunga e dispendiosa”. Nel giugno 1931, in seguito alla soppressione del deposito del personale viaggiante di Bergamo, viene trasferito a Brescia, dove abita ina via Sicilia 13. Radiato il 5.4.1932. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia. Cpc, b. 289, 1929-1934. (G. Mangini, R. Vittori)