Rossi Carlo

n. busta
101
n. fascicolo
3037
Primo estremo
1898
Secondo estremo
1941
Cognome
Rossi
Nome
Carlo
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1880/08/25
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
operaio minatore
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Treviglio (Bg) il 25.8.1880, operaio, minatore, socialista. Ha un fratello di nome Ferdinando, che risiede a Treviglio in via Lodi 202, cascina Rosa. Il 2.2.1895 il Tribunale di Bergamo lo condanna a 3 giorni di reclusione per furto. Nel settembre 1898 viene espulso dalla Svizzera perché ritenuto anarchico, ma tra le carte conservate nel fascicolo non esiste alcun documento che possa suffragare la sua eventuale adesione all'anarchismo. Accompagnato alla frontiera e consegnato alle autorità italiane, la Prefettura di Como lo fa rientrare a Treviglio a disposizione del locale sottoprefetto. Il mese successivo si allontana da Treviglio e subito viene diramato un ordine di rintraccio nei suoi confronti come 'pregiudicato pericoloso'. Nel settembre 1902 è in Valtellina per lavoro, nell'ottobre 1902 è segnalato a Sondrio ma, ricercato nel capoluogo valtellinese, non viene rintracciato. Nel 1907 è in Francia, a Parigi, dove risulta ancora presente nel 1910. Con una sentenza della Corte d'Appello del Tribunale di Brescia del 12.5.1922 viene condannato a 10 mesi di reclusione per spaccio di banconote false e sottoposto a vigilanza speciale. Recatosi di nuovo in Francia sottraendosi alla vigilanza speciale, nel luglio 1923 è segnalato a Bouligny (dipartimento della Mosa, Lorena), dove lavora come minatore. In Francia si sposa con Maria Romagialli, dalla quale ha tre figli: Giuseppina, Pierino, Emilio. Il 15.8.1923, appena rientrato dalla Francia, viene arrestato e una settimana dopo, il 22.8.1923, il Pretore di Treviglio lo condanna a 44 giorni di reclusione per contravvenzione alla vigilanza. Terminata la reclusione, con regolare passaporto il 27.10.1923 ritorna a Bouligny insieme alla sua famiglia. Nel marzo 1924 la sottoprefettura di Treviglio smentisce l'ipotesi che Rossi sia stato anarchico, dimostrandosi piuttosto socialista e, in virtù di questa segnalazione, nel giugno 1924 viene inserito in RF con il n° 3970. Nel 1935 giunge a Treviglio, da dove torna in Francia nel 1936. Nel settembre 1941 il fratello Ferdinando, che nel frattempo ha cambiato abitazione e risiede in via S. Eutropio 203, da anni non ha sue notizie, anche se il Commissariato di Ps di Treviglio ipotizza che Rossi possa essere prigioniero in Germania. (G. Mangini, R. Vittori)
Familiari
Rossi Giuseppe (padre)
Compagnoni Virginia (madre)
Rossi Ferdinando (fratello)
Risiede a Treviglio in via Lodi 202, cascina Rosa
Romagialli Maria (moglie)
Rossi Giuseppina (figlia)
Rossi Pierino (figlio)
Rossi Emilio (figlio)
Luoghi di residenza
Treviglio Lombardia Italia (1880 - ?) Svizzera (? - 1898) Parigi Francia (? - ?) Italia (? - 1923) Bouligny Lorena Francia (1923 - ?)
In rubrica di frontiera
Informazioni
1924, n. 3970
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
no