Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Castelli Calepio (Bg) il 8.12.1922, risiede a Grumello del Monte (Bg) e dal 2.11.1934 a Milano in via Polesina 22, operaio, antifascista. Il 10.12.1941, intorno alle 13, un gruppo di operai dello stabilimento ausiliario Officine Aeronautiche Piero Magni di via Bonfadini 79 a Milano si astiene spontaneamente dal lavoro dopo la pausa pranzo. Innalzato un cartello con la scritta "Sciopero per il freddo", si dirigono verso una vicina osteria. La ragione dell'iniziativa è legata alle condizioni di lavoro, che si svolge in grandi capannoni adatti ad ospitare aerei, con temperature rigide e le stufette in ferro predisposte dall'azienda risultano insufficienti e producono fumo. I capi squadra Giuseppe Prina (di Angelo, n. il 12.8.1920), Luigi Bortolotti e Giuseppe Rossi chiedono al caporeparto il permesso di allontanarsi. In seguito al rifiuto e alla raccomandazione di avere pazienza per qualche ora, i tre rispondono che se ne andranno con o senza permesso. Rientrati in reparto, invitano altri colleghi a non riprendere il lavoro pomeridiano. Dopo la pausa per il pranzo si riuniscono all'esterno e Rossi suggerisce di munirsi di un cartello. L'operaio Giovanni Borsotti (di Pietro, n. il 26.7.1922) rientra in officina, dal refettorio preleva un cartello aziendale, lo fa avere ai suoi compagni e con un carboncino vi scrive appunto 'Sciopero per il freddo' e lo passa all'operaio Giovanni Vacca (fu Salvatore, n. il 24.5.1923), che lo innalza mettendosi in marcia in testa al gruppetto. Il cartello viene portato anche da Rossi e Borsotti e in via Tertulliano vengono raggiunti dal gruppetto dei compagni in bicicletta e insieme si avviano verso un'osteria sulla stessa strada. Qui, vista la cattiva accoglienza da parte di altri avventori e per consiglio dell'oste, il cartello viene distrutto. Subito intervenuti, gli agenti della Questura ne fermano 11 in piazzale Lodi e in seguito ne identificano altri 8 presso un cinema di piazzale Libia, provvedendo al loro fermo. La relazione sull'accaduto per il prefetto, redatta il 12.1.1942 presso la Questura di Milano, esclude l'istigazione da parte di estranei e sottolinea il commento sfavorevole all'accaduto da parte degli altri operai dello stabilimento. La Commissione Provinciale di Milano (prefetto Carlo Tiengo, procuratore del re Gino Miglietta, questore Domenico Coglitore, ufficiale dei Cc Aldo Pucciani, seniore della Mvsn Giuseppe Porcini) riunitasi il giorno dopo, 13.1.1942, dispone il confino di polizia di 2 anni a partire dal giorno dell'arresto per gli operai Borsotti, Prina, Bortolotti e Rossi; l'ammonizione per Giovanni Vacca, Arturo Erba (di Natale, n. il 29.4.1921), Adolfo Guerra (di Enrico, n. il 19.5.1922), Aldo Zabaglio (di Sigfrido, n. il 9.1.1913), Angelo Orlandi (di Ignazio, n. 13.9.1923), Savino Cesarini (di Innocente, n. il 26.5.1922), mentre gli operai Pietro Rosi, Mario Orlandelli, Anselmo Zabaglio, Alberto Giusta, Emilio Crippa, Agostino Magna, Cesare Poiani e Luigi Boni vengono diffidati e rilasciati perché minorenni. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia in doppia posa scattata dagli agenti di polizia. (G. Mangini, R. Vittori)