Rossi Giuseppe Giovanni Battista

n. busta
101
n. fascicolo
3043
Primo estremo
1935
Secondo estremo
1941
Cognome
Rossi
Nome
Giuseppe
Altri nomi
Giovanni Battista
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1897/12/14
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
facchino manovale
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Valcava di Torre de' Busi (Bg) il 14.12.1897, facchino, antifascista. Risiede a Bergamo dal 1922, è celibe, ha un fratello di nome Silvestro che vive con la madre anziana a Calolziocorte (Bg). Non è iscritto al Pnf e nemmeno alle organizzazioni sindacali fasciste, è dedito al vagabondaggio e spesso viene fermato per ubriachezza o per contravvenzione al foglio di via obbligatorio. A Bergamo alloggia presso l'Opera Bonomelli. La notte tra l'11 e il 12 giugno 1935 il fascista Giacomo Cavalli, residente a Bergamo in via Pignolo 42 e appartenente al Gruppo rionale fascista 'Benedetti', in prossimità delle Cinque vie incontra Rossi che stava cantando. Rimproverato e invitato a smettere di cantare data l'ora tarda, Rossi risponde "va a dar via il culo te, il Duce e tutta l'Abissinia". Costretto dal fascista a seguirlo presso l'ufficio di comando del Corpo di vigilanza notturna 'Città di Bergamo', viene consegnato alla locale guardia di Ps, fermato, perquisito e trovato privo di documenti di identità e di lavoro ma in possesso di un coltello proibito. Denunciato a piede libero per offese al capo del governo, il 30.8.1935 viene negata l'autorizzazione a procedere penalmente a suo carico, anche se il 21.3.1936 viene diffidato a norma dell'art. 157 del TU di Ps e rimpatriato al paese d'origine. Nel novembre dello stesso anno è in prigione per contravvenzione alla diffida e viene scarcerato agli inizi del 1937. Nell'agosto 1941 lavora nel comune di Rasura (So), mentre nel settembre successivo è rintracciato a Gerola Alta (So), dove lavora come manovale per conto dell'impresa Lodigiani, dalla quale si licenzia l'11.10.1041. (G. Mangini, R. Vittori)
Familiari
Rossi Giuseppe (padre)
Rota Angela (madre)
Rossi Silvestro (fratello)
Luoghi di residenza
Calolziocorte Lombardia Italia (? - 1922) Bergamo Lombardia Italia (1922 - ?)
Fatti notevoli
1935/06/11 - 1935/06/12
La notte tra l'11 e il 12.06.1935 il fascista Giacomo Cavalli in prossimità delle Cinque vie incontra Rossi che stava cantando. Rimproverato e invitato a smettere di cantare data l'ora tarda, Rossi risponde 'va a dar via il culo te, il Duce e tutta l'Abissinia'. Consegnato alla locale guardia di Ps, viene fermato, perquisito e trovato privo di documenti di identità e di lavoro ma in possesso di un coltello proibito. Denunciato a piede libero per offese al capo del governo.
In rubrica di frontiera
no
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
no