Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Treviglio (Bg) il 26.11.1892. La scheda biografica viene compilata a partire dal 4.10.1927. Frequenta la scuola fino ai primi 2 anni delle scuole tecniche. Partecipa alla prima guerra mondiale e ottiene la promozione a sergente maggiore per merito. A Treviglio è simpatizzante del Psi, nel 1920 si trasferisce a Milano in via Spiga 10, dove si sposa con una milanese dalla quale ha 3 figli. Negli anni Venti il padre risiede a Ospedaletto Bresciano (Bs), mentre il fratello Mario risiede a sua volta a Milano, ragioniere presso 'Anonima Infortuni'. Nel 1924 si iscrive al Psi, del quale è propagandista, anche se non ricopre cariche né collabora a periodici. Dallo stesso anno risiede a Varallo Sesia (Vc), impiegato presso la Cooperativa fascista del luogo, da cui viene licenziato nel 1926 perché la sua posizione politica è "in contrasto con i fini della cooperativa stessa". Nella scheda biografica è definito "individuo molto astuto, antifascista dichiarato, ha fatto di tutto per ostacolare il rafforzamento del Pnf nella Val Sesia". Denunciato alla Commissione Provinciale di Vercelli come irriducibile antifascista, viene ammonito il 16.7.1927. Il periodo dell'ammonizione termina il 25.7.1929. A Varallo lavora come pantofolaio. Nell'estate 1930 si trasferisce per lavoro a Genova, da dove rientra a Varallo nell'aprile 1931. Fino al 1934 le segnalazioni periodiche sul suo conto non hanno rilievo politico, ma in quella del 16.8.1934, a cura della Questura di Vercelli, Rota "risulta di cattiva condotta morale e politica. Non è iscritto ai Sindacati. Pur essendosi astenuto in questi ultimi tempi dal manifestare idee politiche, è da ritenersi non ravveduto". Non ci sono segnalazioni di comportamenti nuovi fino al 2.8.1939, quando è tratto in arresto insieme ad altre sei persone, tra le quali il contadino Pietro Vigna, figura di rilievo del socialismo locale, per aver tentato di ricostituire il Psi della Valsesia. In particolare, il 21.4.1938 viene incaricato da Vigna di recarsi a Milano e ritirare un centinaio di manifestini contro l'anschluss nazista dell'Austria, consegnandoli in serata allo stesso Vigna. Inoltre, consegna a Santino Calderini di Borgosesia un opuscolo socialista, "La guerra spagnuola". Scoperto, viene detenuto dall'8.9.1938 e denunciato dall'Ovra di Milano al Tribunale Speciale. Il 29.12.1938 la Prefettura di Vercelli trasmette al Cpc e al prefetto di Bergamo copia della fotografia di Rota. Tutto il gruppo viene condannato il 23.5.1939, Rota a 5 anni di reclusione nelle carceri di Civitavecchia e di interdizione dai pubblici uffici. La condanna del gruppo è "per avere, in territorio di Milano e Borgosesia fino al mese di settembre 1938 fatto parte di una associazione diretta a stabilire violentemente la dittatura di una classe sociale sulle altre". Liberato l'8.9.1941, torna a Varallo e vigilato. Nelle ultime due segnalazioni trimestrali della Prefettura di Vercelli del 31.12.1941 e del 31.3.1941, non ci sono rilievi a suo carico. Muore a Varallo il 28.4.1946. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia. Cpc, b. 4467, 1927-1941, scheda biografica. (G. Mangini)