Rota Enrico Alessandro


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n. busta
102
n. fascicolo
3076
Primo estremo
1941
Secondo estremo
1947
Cognome
Rota
Nome
Enrico
Altri nomi
Alessandro
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1900/05/22
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
manovale
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Redona (Bg) il 22.5.1900, manovale, sposato con Margherita Fiorina, 2 figli, antifascista. Dopo essersi separato dalla moglie, che si trasferisce a Genova, risiede a Bergamo presso il dormitorio di via Borgo Palazzo. Il 9.9.1941 è condannato dalla Commissione Provinciale di Bergamo (Gr. Uff. Avv. Francesco Ballero, prefetto, presidente; Comm. dr. Francesco Calcaterra, procuratore del Re; Comm. Giuseppe Pumo, questore; Cav. Enrico De Vecchio, Comandante Legione Mvsn; Cav. Ugo Marchetti, Comandante Gruppo Cc) a 2 anni di confino di polizia come "pericoloso per l'ordine nazionale' perché il 7.8.1941, in un'osteria di via della Milizia 46, in stato di evidente ubriachezza pronuncia frasi oltraggiose all'indirizzo di Mussolini: «duce, duce leccami la luce» mettendo con ciò la mano sull'apertura dei pantaloni". Destinato a Pisticci (Mt), è prosciolto condizionalmente il 27.10.1942 per il ventennale della marcia su Roma. Ancora sorvegliato nel gennaio 1943. Il 19.4.1946 l'ANPPIA provinciale di Bergamo chiede conferma del confino del Rota all'Uffico Politico della Questura, "essendo la sua pratica di ammissione condizionata alla di loro dichiarazione" e di seguito incluso nella categoria 'apolitico'. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia in triplice posa del 3.11.1941. Cpc, b. 4467, 1941-1941. (G. Mangini)
Familiari
Rota Francesco (padre)
Corti Teresa (madre)
Fiorina Margherita (moglie)
Luoghi di residenza
Bergamo Lombardia Italia (1900 - ?)
Fatti notevoli
1941/08/07 - 1941/08/07
Il 7.8.1941, in un'osteria di via della Milizia 46, in stato di evidente ubriachezza esclama: "duce, duce leccami la luce" mettendo con ciò la mano sull'apertura dei pantaloni.
Sanzioni subite
confino politico (1941/09/09 - 1942/10/27)
Il 9.9.1941 viene condannato a 2 anni di confino di polizia dalla Commissione provinciale di Bergamo e inviato a Pusticci (Mt). Prosciolto condizionalmente il 27.10.1942 per il ventennale della marcia su Roma. Ancora sorvegliato nel gennaio 1943.
In rubrica di frontiera
no
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
no
Documentazione allegata
fotografie scattate dagli organi di polizia (Fotografia in triplice posa del 3.11.1941)
Altre fonti archivistiche
(ACS-CPC) Archivio centrale dello Stato (Roma), Casellario Politico Centrale
Busta 4467, Fascicolo