Tavecchia Luigi, detto Gino

n. busta
113
n. fascicolo
3417
Primo estremo
1927
Secondo estremo
1931
Cognome
Tavecchia
Nome
Luigi
Altri nomi
detto Gino
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1873/06/17
Livello di istruzione
diploma
Professione
impiegato
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Milano il 17.6.1873, sposato, 2 figli, il 9.4.1927 si trasferisce con la famiglia da Milano a Bergamo. Il 4.4.1927 la Questura di Milano chiede a quella di Bergamo notizie su di lui, e il 7.4.1927 gli agenti di Ps Jacobazzi e Calanca, dopo aver raccolto informazioni, riferiscono che Tavecchia abita in via San Lazzaro n. 1, cioè nella stessa via dello stabilimento presso il quale lavora, l'Istituto Italiano d'Arti Grafiche, del quale dal 1910 è vice-direttore amministrativo. Fino al giugno 1924 è socialista unitario, tanto da sottoscrivere, dopo il delitto Matteotti, 10 lire per far stampare francobolli e fotografie del deputato socialista ucciso. Dopo quel periodo, però, sembra simpatizzare per il Pnf, tanto da sottoscrivere volontariamente 10 cartelle da 100 lire l'una per il prestito del Littorio. Nel gennaio 1929 fa richiesta di abbonamento ferroviario e le Questure di Milano e Bergamo, dopo essersi reciprocamente interpellate in proposito, decidono di concederlo, ritenendolo persona incapace di "commettere borseggi o furti sui treni o (che) possa esplicare opera di propaganda sovversiva". Nel marzo 1931 le Questure di Milano e Bergamo convengono sull'opportunità di radiare Tavecchia dal novero dei sovversivi. (G. Mangini, R. Vittori)
Familiari
Tavecchia Giacomo (padre)
Bola Giuseppa (madre)
Luoghi di residenza
Milano Lombardia Italia (1873 - 1927) Bergamo Lombardia Italia (1927/04/09 - ?)
Fatti notevoli
1924
Fino al giugno 1924 è socialista unitario e dopo il delitto Matteotti sottoscrive 10 lire per far stampare francobolli e fotografie del deputato socialista ucciso.
In rubrica di frontiera
no
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
Data di esclusione
marzo 1931