Teodoro Alberto Giuseppe

n. busta
113
n. fascicolo
3428
Primo estremo
1922
Secondo estremo
1932
Cognome
Teodoro
Nome
Alberto
Altri nomi
Giuseppe
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1884/01/14
Livello di istruzione
diploma perito meccanico
Professione
perito meccanico organizzatore sindacale gestore di ristorante commerciante
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Milano il 14.1.1884, perito meccanico, organizzatore fascista, sovversivo, fascista dissidente. Nel 1914 viene condannato a 5 mesi di detenzione per fallimento, con il beneficio della condizionale. Partecipa alla prima guerra mondiale, negli ultimi mesi della quale diviene sergente all’ospedale militare. Dopo la smobilitazione si trasferisce a Treviglio (Bg), dove lavora come perito meccanico. Nel clima arroventato dell’immediato dopoguerra, si avvicina a partiti di diverso orientamento cercando un proprio ruolo e, come scrive il sottoprefetto di Treviglio, tenta “diverse volte di inscenare agitazioni colla pubblicazione di manifesti murari e numeri unici di carattere polemico”. Si trasferisce poi nel ferrarese e nel Polesine, favorendo in entrambi i casi il sorgere dell’organizzazione sindacale fascista. La direzione del Pnf lo manda a Padova, dove per qualche tempo ricopre la carica di delegato provinciale della Confederazione nazionale delle Corporazioni sindacali fasciste, ma ne viene allontanato perché “troppo invadente e mestierante”, lasciando anche un debito insoluto. Viene espulso dal Pnf perché “troppo spinto nell’azione a pro del partito”, la sua azione è considerata potenzialmente nociva alla causa fascista. Nel 1922 rientra a Treviglio e la sua espulsione dal Pnf ratificata. A Treviglio sposa Angela Chierica, alla quale intesta il ristorante ‘Alla Grande Italia’. La Questura di Padova chiede alla Sotto-prefettura di Treviglio di dar luogo ad uno scambio di informazioni su di lui. Teodoro pubblica un periodico che intende collocarsi nel contesto fascista, «Il Rinascimento. Settimanale politico commerciale del trevigliese» (1923-1924). Sul giornale, però, il 16.10.1923 il prefetto di Bergamo chiede informazioni dettagliate al sotto-prefetto di Treviglio (come è sorto, chi lo finanzia, chi vi collabora). La Sotto-prefettura di Treviglio il 20.10.1922 definisce il giornale “fascista con tendenze revisioniste”. I Cc di Treviglio il 26.10.1923 riferiscono al sottoprefetto che il giornale suscita sospetti proprio nell’ambiente fascista. I sospetti sono nutriti anche dal periodico settimanale «Il Gagliardo» (1921-1924), organo della federazione provinciale fascista di Bergamo, perché, quasi a prenderne il posto, la rivista di Teodoro compare subito dopo la chiusura del settimanale cattolico trevigliese «La Sveglia» (1911-1923), che inizialmente era favorevole all’alleanza tra il Ppi e il fascismo ma poi, dopo l’uscita dei popolari dal primo governo mussoliniano, nettamente ostile. In realtà, la diffidenza nasce in seguito ad un articolo polemico di Teodoro, nel quale affermava che il fascismo a Treviglio era ancora infantile e sottomesso ad altri, suscitando in particolare il risentimento del fascista Tobia Ceserani di Caravaggio (Bg). Nella replica Teodoro chiarisce il suo pensiero spiegando che si riferiva all’influenza dell’ambiente popolare sul fascismo locale. I Cc informano inoltre sulle fonti di reddito di Teodoro, che vive della sua professione e dei proventi del ristorante, intestato alla moglie, di vicolo delle Scuole, mentre il giornale si finanzierebbe da solo con la pubblicità e le vendite, anche se non viene escluso l’appoggio del generale Tocco, a Treviglio in congedo. Il tentativo di Teodoro con la sua rivista, secondo i Cc, sarebbe quello di riabilitarsi nel contesto fascista dopo la sua espulsione. I Cc ipotizzano inoltre che al giornale collabori anche Angelo Serbolisca, centurione della Mvsn di Treviglio, e che Teodoro cerchi di creare una rete di corrispondenti nel territorio trevigliese. Il giornale, tuttavia, avrà solo pochi mesi di vita. Intanto, nel dicembre 1924 Teodoro si rivolge al Servizio Emigrazione della stazione centrale di Milano per avere informazioni sull’emigrazione agricola in Francia per conto di varie famiglie di Treviglio. L’ufficio di Milano, preoccupato, informa dell’episodio sia il Commissariato Generale dell’Emigrazione di Roma che, il 9.12.1924, il sottoprefetto di Treviglio, al quale chiede informazioni sul ‘Segretariato Provinciale e Ufficio assistenza contadini’, costituito da Teodoro a Treviglio in vicolo delle Scuole 4, perché fornisce a molte persone informazioni in materia di emigrazione: il timore è che possa promuovere emigrazione clandestina. La Sotto-prefettura di Treviglio risponde il 18.12.1924 all’ispettore del Servizio Emigrazione della stazione centrale di Milano, scrivendo che Teodoro nel giugno 1923 ha aperto un’agenzia d’affari “in una stanza del suo emporio sotto l’ampollosa denominazione di Deputazione provinciale e Ufficio assistenza contadini. Non consta che si sia occupato di emigrazione. Con questo suo continuo destreggiarsi che rivela presunzione e arrivismo, Teodoro non riscuote fiducia alcuna”. Il 10.2.1925 un’informativa da Treviglio riferisce che Teodoro è un abile “intromettitore nel disbrigo negli affari dei privati cittadini e specialmente dei contadini”. Ci sono ancora voci in circolazione sul suo favoreggiamento dell’emigrazione clandestina, ma da Treviglio non ci sono state partenze per l’estero senza regolare passaporto. A sua volta il Commissariato Generale dell’Emigrazione di Roma il 24.1.1925 informa il sotto-prefetto di Treviglio che Teodoro è stato diffidato dall’intromettersi nell’ambito dell’emigrazione. Viene inoltre richiesta vigilanza nei suoi confronti e, nel caso di inadempienza alla diffida ricevuta, di procedere alla chiusura dell’ufficio e alla sua denuncia all’autorità giudiziaria. Tuttavia, nella risposta da parte del sotto-prefetto del 10.2.1925 si afferma che, dopo ulteriori indagini, non risulta che Teodoro si occupi di emigrazione. Dal novembre 1927 si trasferisce con la famiglia a Tripoli, dove gestisce un chiosco in Piazza Italia e dove era ancora segnalato nel maggio 1928. (G. Mangini, R. Vittori)
Familiari
Teodoro Mosé (padre)
Chierica Angela (moglie)
Luoghi di residenza
Milano Lombardia Italia (1884 - 1919) Treviglio Lombardia Italia (1919 - 1927) Tripoli Libia (1927 - ?)
Fatti notevoli
1923 - 1924
Nel 1923 pubblica un periodico che intende collocarsi nel contesto fascista, "Il Rinascimento. Settimanale politico commerciale del trevigliese" (1923-1924). La Sotto-prefettura di Treviglio il 20.10.1922 definisce il giornale 'fascista con tendenze revisioniste'.
Relaz. con altri soggetti
Serbolisca Angelo (fascista)
In rubrica di frontiera
no
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
no