Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Seriate (Bg) il 5.10.1908, elettricista, fascista ma sospetto comunista. Dal 1926 è iscritto al Pnf di Seriate e alla Mvsn. Dal 1929 risiede in Belgio, ma non si ferma mai molto nello stesso posto. Dopo essere stato a Marchienne-au-Pont (un sobborgo di Charleroi) e ad Arlon (Vallonia), si trasferisce a Liegi, poi si sposta nella vicina località di Ougrée (sempre nella Vallonia), dove abita in rue des Trixhes. È sposato con una belga, Joséphine Franssen di Reckheim (Limburgo belga) dalla quale ha una figlia, Ines. Viene sospettato di essere, oltre che un propagandista comunista, anche un corrispondente del diffuso giornale comunista in lingua italiana «Il Riscatto» (circa 3000 copie), alcuni articoli del quale sono stati trovati presso di lui nel periodo degli scioperi dei minatori in Belgio del luglio 1932 contro le continue riduzioni dei salari e l'intensificazione del lavoro. Nell’informativa che il Ministero degli Interni manda al prefetto di Bergamo il 21.1.1933, benché si ricostruiscano gli spostamenti di Testa e si esprima il sospetto che egli sia un comunista corrispondente de «Il Riscatto», in coda al testo dell’informativa, tuttavia, c’è una richiesta che è in contraddizione con l’attività di individuazione, controllo e neutralizzazione degli antifascisti: “Di quanto procede si prega di non (dicesi non) disporre controlli all’estero”. Il 6.3.1933 la Polizia Politica da Roma scrive al prefetto di Bergamo per avere informazioni su eventuali precedenti politici di Testa, segnalato dal Belgio come sovversivo. La Prefettura trasmette la richiesta ai Cc di Seriate. Nel luglio successivo il Ministero degli Interni informa la Prefettura di Bergamo che Testa risulta di buona condotta, ma chiede che venga continuata la vigilanza nei suoi confronti. Dopo aver ottenuto il rinnovo del passaporto nel corso dell’estate 1933, rientra a Seriate dal 18.9.1933 al 12.10.1933 e viene controllato, ma non risultano comportamenti degni di rilievo. Nel 1934 il Ministero degli Interni segnala alla Prefettura che Testa vive a Liegi in rue Lambert-le-Bègue 22 “appartato dalle nostre organizzazioni e conduce vita tranquilla e ritirata”, e dove ancora risiede nel novembre 1936. Nell’agosto 1938 effettua un viaggio a Seriate con la famiglia. Il 7.12.1939 la Questura di Bergamo chiede ai Cc di Seriate di riempire un questionario ciclostilato sulla situazione di Testa allo scopo di valutare l’eventuale radiazione, ma i Cc non sono in grado di esprimere una valutazione in proposito per il fatto che Testa è residente all’estero. Non risulta che sia iscritto al Pnf. Il 3.4.1941 il Consolato italiano di Liegi gli rinnova il passaporto per un anno per il Belgio e la Germania. Testa smarrisce il passaporto nel febbraio 1942 ma lo ritrova poco dopo e il 22.4.1942 rientra a Seriate. Tramite l’Unione Provinciale Fascista dei Lavoratori dell’Industria chiede il rilascio del passaporto per la Germania e la Prefettura di Bergamo chiede al Ministero dell’Interno il da farsi, dato che da un lato le informazioni fiduciarie descrivevano Testa come un propagandista comunista, mentre il Consolato italiano a Liegi non ha mai trasmesso informazioni che confermassero tale affermazione e per questo la Prefettura sarebbe favorevole alla concessione. Il nulla osta ministeriale alla concessione del passaporto giunge il 18.8.1942. (G. Mangini, R. Vittori)