Barbieri Ernesto Giovanni Maria

n. busta
7
n. fascicolo
200
Primo estremo
1935
Secondo estremo
1939
Cognome
Barbieri
Nome
Ernesto
Altri nomi
Giovanni Maria
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1886/09/03
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
commerciante ambulante
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Bergamo il 3.9.1886, fascista dissidente, venditore ambulante. Nel 1910 a Milano viene condannato a un anno di prigione militare per insubordinazione, nel 1913 a Staggen (Prussia Orientale, Germania) è condannato a un mese reclusione per incendio, in seguito in Italia riporta due condanne per oltraggio e una per bancarotta semplice. Iscritto al Pnf dal 1921, nel 1927 gli viene ritirata la tessera per indisciplina. Sposato con Anna Realini, ha 3 figli, residente ad Arizzano (No). Il 26.4.1933, nell’albergo ‘Pianezza’ gestito da Mario Bettinelli nella frazione di Beé di Arizzano, Barbieri partecipa ad una partita a carte con altre persone e durante il gioco interloquisce con il gestore del locale, dicendo di avere scritto una lettera raccomandata al duce per rimuovere il podestà, da Barbieri ritenuto responsabile dell’aumento dell’imposta sulla ricchezza mobile, aggiungendo che se il duce non avesse dato seguito alla denuncia gli avrebbe scritto di nuovo “dicendogli che era un mascalzone” e che “io sono quello che ti ho messo su e sarò quello che ti tirerò giù e diventerò rosso”. Pochi giorni dopo, il 29.4.1933 alle ore 10, ai Cc di Intra si presentano il capo guardia del comune di Arizzano, Giacomo Camporelli, il podestà Pier Paolo Scavini e il segretario politico fascista del paese, Pier Paolo Scavini, per denunciare Barbieri per offese all’onore del duce e per manifestazione sediziosa. Il verbale di denuncia è di 9 pagine dattiloscritte, nelle quali Barbieri viene presentato come persona dal carattere violento, facile alla protesta contro le autorità locali, benché sia stato squadrista e fascista della prima ora. Interrogato in proposito, anche il gestore del locale, Bettinelli conferma quanto riferito dagli altri. Il Tribunale di Pallanza il 26.6.1934 lo condanna. ad un anno di reclusione. Radiato nel 1939. Cpc, b. 326, 1935-1939. ACS, PP, b. 75, fasc. 26. (G. Mangini, R. Vittori)
Familiari
Barbieri Giuseppe (padre)
Nato nel 1861, negoziante.
Mazzi Vittoria (madre)
Realini Anna (moglie)
Barbieri Virginia Maria Giulietta (sorella)
Nata a Bergamo il 16.6.1885.
Barbieri Alessio Luigi (fratello)
Nato a Bergamo il 21.2.1888.
Barbieri Diomira Rachele Maria (sorella)
Nata Bergamo il 20.11.1889.
Barbieri Emilio Giovanni Maria (fratello)
Nato a Bergamo il 15.2.1891.
Barbieri Giuseppe Nicola (fratello)
Nato a Bergamo il 23.1.1892.
Barbieri Giovanni Battista (fratello)
Nato a Bergamo il 25.10.1893.
Luoghi di residenza
Arizzano Piemonte Italia
Fatti notevoli
1933/04/29 - 1933/04/29
Il 29.4.1933 il podestà di Arizzano, Pier Paolo Scavinie il segretario politico Giacomo Taglioni denunciando ai Carabinieri del posto, che il giorno 26 aprile nella frazione di Beé di Arizzano nell’esercizio di Mario Bettinelli “Albergo Pianezza” che Barbieri ha detto al Bettinelli di avere scritto una lettera raccomandata al duce per far dimettere il Podestà locale, responsabile di avere aumentato l’imposta di ricchezza mobile, aggiungendo che se il duce non avesse risposto alla sua denuncia, gli avrebbe riscritto “dicendogli che era un mascalzone” e che ”io sono quello che ti ho messo su e sarò quello che ti tirerò giù e diventerò rosso”.
Sanzioni subite
carcere (1934/06/26 - 1935/06/25)
Condannato ad un anno di carcere.
In rubrica di frontiera
no
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
Data di esclusione
1939
Altre fonti archivistiche
(ACS-CPC) Archivio centrale dello Stato (Roma), Casellario Politico Centrale
Busta 326, Fascicolo
(ACS, PP) Archivio centrale dello Stato (Roma), Polizia Politica
Busta 75, Fascicolo 26