Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Bergamo il 3.9.1886, fascista dissidente, venditore ambulante. Nel 1910 a Milano viene condannato a un anno di prigione militare per insubordinazione, nel 1913 a Staggen (Prussia Orientale, Germania) è condannato a un mese reclusione per incendio, in seguito in Italia riporta due condanne per oltraggio e una per bancarotta semplice. Iscritto al Pnf dal 1921, nel 1927 gli viene ritirata la tessera per indisciplina. Sposato con Anna Realini, ha 3 figli, residente ad Arizzano (No). Il 26.4.1933, nell’albergo ‘Pianezza’ gestito da Mario Bettinelli nella frazione di Beé di Arizzano, Barbieri partecipa ad una partita a carte con altre persone e durante il gioco interloquisce con il gestore del locale, dicendo di avere scritto una lettera raccomandata al duce per rimuovere il podestà, da Barbieri ritenuto responsabile dell’aumento dell’imposta sulla ricchezza mobile, aggiungendo che se il duce non avesse dato seguito alla denuncia gli avrebbe scritto di nuovo “dicendogli che era un mascalzone” e che “io sono quello che ti ho messo su e sarò quello che ti tirerò giù e diventerò rosso”. Pochi giorni dopo, il 29.4.1933 alle ore 10, ai Cc di Intra si presentano il capo guardia del comune di Arizzano, Giacomo Camporelli, il podestà Pier Paolo Scavini e il segretario politico fascista del paese, Pier Paolo Scavini, per denunciare Barbieri per offese all’onore del duce e per manifestazione sediziosa. Il verbale di denuncia è di 9 pagine dattiloscritte, nelle quali Barbieri viene presentato come persona dal carattere violento, facile alla protesta contro le autorità locali, benché sia stato squadrista e fascista della prima ora. Interrogato in proposito, anche il gestore del locale, Bettinelli conferma quanto riferito dagli altri. Il Tribunale di Pallanza il 26.6.1934 lo condanna. ad un anno di reclusione. Radiato nel 1939. Cpc, b. 326, 1935-1939. ACS, PP, b. 75, fasc. 26. (G. Mangini, R. Vittori)